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Milano: tre infermieri arrampicati su una torre

Oggi al grido di: “ Noi sulla torre … voi giù le mai dalle nostre tasche e dai Reparti”

Alcuni infermieri del Fatebenefratelli di Milano, questa mattina alle ore 07.00 circa, si sono arrampicati su una torre situata all’interno all’ospedale alta oltre 30 metri, per dare forza ad una protesta che da giorni va avanti con un presidio presso l’atrio dell’ospedale.

“I Lavoratori non hanno avuto alcuna risposta, ma sono determinati ad andare avanti” -dichiara Riccardo Germani della federazione Milanese di USB, responsabile regionale della Sanità.

“Da qui non scendiamo”- prosegue il sindacalista- “vogliamo che il Direttore Generale, Dr. Giovanni Michiara, ci dia risposte concrete su :

• tempi sulla riapertura della Pediatria nel Presido Ospedaliero Macedonio Melloni.

• accorpamento di reparti e conseguente chiusura di altri

• sospensione delle quote di incentivazione per tutto il personale.

Risulta incredibile che, in un momento di crisi come quello che i cittadini stanno attraversando, l’amministrazione,in maniera unilaterale, chiuda Reparti strategici come la Pediatria, penalizzi la Chirurgia Generale, l’Urologia, allungando così i tempi di attesa.

Scelta che penalizza sia gli utenti sia i lavoratori che, con stipendi ormai bloccati da anni, avranno la sospensione della quota di incentivazione della produttività.

I lavoratori avranno la decurtazione di oltre il 10% del salario, (da 110 euro fino a quasi 200 per i livelli più alti, iniziando dai mesi estivi di giugno, luglio e agosto).

Da qui non scenderemo”- conclude Riccardo Germani”- fino a quando il Direttore Generale non garantirà pubblicamente che la somma, sottratta a tutti i lavoratori a giugno, sarà restituita nella busta paga di Luglio e, soprattutto, se non chiarirà alla cittadinanza i motivi reali della chiusura e dell’accorpamento dei reparti.

Noi ci opporremo con forza a qualsiasi scelta che, ancora una volta, comporterà tagli sui servizi e sui lavoratori, perché la salute di ogni singolo cittadino è patrimonio della collettività”.

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