Dall’introduzione dell’euro ad oggi, le tariffe dei servizi hanno subito dei rincari record con effetti pesantissimi sul potyere d’acquisto delle famiglie. Tra il 2002 ed il 2012 l’aumento medio delle principali tariffe per ciascun nucleo familiare e’ stato di oltre 580 euro, con un incremento del +41,9%.
Secondo i dati elaborati dalla Cgia di Mestre, tra il 2002 e il primo semestre 2013 gli aumenti per singola voce sono stati: +82% per l’acqua; +63,6% per il gas; +61,9% per i rifiuti; +52,8% per i pedaggi autostradali; +51,9% per i trasporti urbani; +49,9% per i trasporti ferroviari; +46% per l’energia elettrica; +33,5% per i servizi postali. Solo i servizi telefonici hanno registrato una contrazione del 10,7%, mentre l’inflazione e’ cresciuta del 25,9% e parzialmente a questa sono stati adeguati i salari (a esclusione di quelli pubblici bloccati ormai da tre anni e congelati fino al 2015).
”Secondo Bortolussi, presidente della CGIA di Mestre, ”nonostante i processi di liberalizzazione avvenuti in questi ultimi decenni abbiano interessato gran parte di questi settori, i risultati ottenuti sono stati poco soddisfacenti. In linea di massima oggi siamo chiamati a pagare di piu’, ma la qualita’ dei servizi non ha subito miglioramenti sensibili . A livello locale, invece, il ritocco all’insu’ delle tariffe spesso e’ servito a far cassa, compensando, solo in parte, il taglio dei trasferimenti imposti in questi ultimi anni dallo Stato centrale”.
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Daniele
Una possibile soluzione è che i manager pubblici, i politici e chunque si occupi di beni comuni da posizioni dirigenziali garantisca con il proprio patrimonio che deve essere interamento versato a livello cauzionale all’inizio del mandato o della carica, garantendo con i propri patrimoni fino al 30° grado di parentela ed affinità ritengo si diverrebbe più attenti alla spesa pubblica.