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Genova. Il comune privatizza i servizi. Scontro rimandato a settembre

Rimane tesa la situazione politica nella maggioranza di centro-sinistra che governa il Comune di Genova. Dopo gli scontri tra polizia e lavoratori delle municipalizzate sotto ai cancelli del Comune lo scorso 29 luglio, il braccio di ferro è andato avanti. Il Partito Democratico ha chiesto con forza l’approvazione prima del Bilancio, di una delibera di indirizzo, approvata il 25 luglio scorso che propone di avviare i processi di privatizzazione delle aziende municipalizzate Amiu (rifiuti), Amt (trasporto pubblico), Aster (manutenzioni), Farmacie e Bagni Comunali. Nelle settimane scorse alcuni movimenti sociali e sindacati di base avevano avviato una petizione popolare che dichiara un chiaro “NO alla privatizzazione” ed erano in attesa dell’assenso del Sindaco per procedere alla discussione della petizione stessa. Il capogruppo della Federazione della Sinistra, Antonio Bruno denuncia inoltre come nella delibera di indirizzo non si faccia menzione della necessità di processi di ripubblicizzazione del servizio idrico integrato, attualmente gestito da una società controllata dalla multi utility IREN, la quale, a sua volta, è controllata in quota dalla Finanziaria FSU in cui il Comune di Genova ha il 50 per cento delle azioni. Il consigliere della FdS Bruno ha dichiarato il suo no alla delibera, mentre Sel e la Lista Doria, che pure si sono detti contrari al provvedimento, hanno scelto la strada emendativa del testo, secobndo la logica della “riduzione del danno”. Il Movimento 5 Stelle è invece passato all’ostruzionismo facendo saltare il banco. A quel punto il provvedimento e’ stato stralciato dal bilancio e verrà discusso il 10 settembre.

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