Sgomberati dai vigili urbani due appartamenti Ater “di pregio” in zona San Saba, occupati da persone che non ne avevano titolo. Il primo in viale Giotto, dove i vigili sono ricorsi all’aiuto di un fabbro per forzare la serratura dell’appartamento. All’interno, infatti, la donna di 30 anni che occupava l’immobile si rifiutava di aprire la porta.
L’altro sgombero in via del Bramante, dove l’occupante, Massimo Cavicchioli, l’ex marito di Renata Polverini, si è allontanato senza opporre resistenza. Massimo Cavicchioli, 60 anni, è stato sfrattato questa mattina. Il suo titolo ad abitare quella casa era decaduto, e anche da diverso tempo. Stando a quanto riportato dall’Ater, e diffuso dall’articolo del Corriere, è stato “occupante abusivo non sanabile” dell’appartamento fin dal 1989, quando è morta la nonna, titolare del contratto.
La storia è venuta fuori due anni fa, dopo l’inchiesta “Affittopoli” in cui furono scoperti 5.378 inquilini che abusivamente occupavano le case popolari dell’Ater, pur avendo un reddito molto più alto di quello consentito per avere in assegnazione case destinate alle famiglie più povere e disagiate. A marzo 2011 l’Ater ha intimato lo sfratto a Cavicchioli. Riporta il Corriere:“Dalle carte dell’ Ater risulta infatti che Cavicchioli è stato «occupante abusivo non sanabile» dell’appartamento fin dal 1989, quando era morta la nonna, titolare del contratto. Per anni i 60 metri quadri in una zona di altissimo pregio qual è l’Aventino sono costati all’ex marito della Polverini solo 380 euro al mese, appunto il «canone sanzionatorio» previsto per gli abusivi.
Cavicchioli ha chiesto per (almeno) due volte il subentro nel contratto, ma l’istanza è stata respinta «per mancanza di requisiti reddituali», perché il cumulo tra le sue entrate e quelle della moglie è sempre risultato superiore al tetto massimo previsto. La Polverini infatti ha acquistato altri immobili fin dal 2001 e in base alla legge la separazione del 2004, all’epoca solo di fatto, non è servita ad abbassare i redditi”.
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