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Il “sì Tav” Esposito e la molotov sul pianerottolo

Dicono le agenzie che il senatore Stefano Esposito, esponente dell'ala estremista "sì tav" del Pd (più che un'ala, un pollo intero) ha trovato una oppure tre molotov sul pianerottolo di casa sua, stamattina.

Con la molotov, anche un biglietto nel quale si fa riferimento a un incontro privato che Esposito ha avuto nei giorni scorsi. E del quale solo lui e pochissimi suoi "intimi" erano a conoscenza. Sembrerebbe un dettaglio, ma probabilmente già indica la "provenienza" del pacco di spazzatura che conteneva la o le bottiglie. "Torna in prefettura, altrimenti farai bum bum ora che non c'è più il procuratore Caselli a proteggerli", è un passaggio del biglietto, farebbe riferimenti considerati "minacciosi" anche nei confronti di altri esponenti politici. 

A noi tutta la faccenda puzza di marcio da lontano un chilometro. Della serie: "e adesso sarete tutti obbligati a dichiarare la vostra solidarietà con il senatore minacciato". Nein, danke…

Gli investigatori hanno sequestrato i filmati delle telecamere della zona. Ma ci viene da scommettere che nemmeno le telecamere avranno ripreso "gli attentatori". Magari somigliano a quelli della foto…

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La nota apparsa su NoTav.info

Ci troviamo a commentare ancora una volta l’ennesimo motivo per cui il senatore del Pd Stefano Esposito si trova in prima pagina sui giornali. Non per commentare quell’attività parlamentare di cui nessuno darebbe notizia perchè sterile, nemmeno per le sue uscite di cattivo gusto su molti argomenti e nemmeno per l’ennesima bufala sul tav, ma ancora una volta perchè una qualche minaccia lo ha sfiorato. Succede sempre così, quando la visibilità del “ragazzo di strada” cala, insieme alle motivazioni del tav (adesso ad esempio i risarcimenti alle ditte per cui tanto si è prodigato sono arenati), ecco che succede qualcosa che lo riporta in auge. Sarà un caso?

Siccome velatamente le accuse della stampa sono giù puntate sui i notav, permetteteci di pensare male perchè dopo stelle a cinque ( o sei ) punte sul cofano della macchina, bigliettini di minaccia anonimi, polli sullo zerbino di casa e altro che non ricordiamo, il gioco per divenatere famosi inizia a stancare.

Permetteci anche di dubitare ogni volta che una bottiglia con liquido infiammabile viene ritrovata da qualche parte. Abbiamo sempre alla mente la scuola Diaz di Genova e chi è stato condannato di recente tra le forze di polizia.

Permetteteci di non unirci al coro dei “povero Esposito”, permetteteci di stare nel coro  dei “basta Esposito”!

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