Organizzarsi e lottare prima, per non piangere e recriminare dopo
La notte del 12-13 gennaio, un manovratore di 34 anni, Fabrizio Fabbri, ha perso la vita nella stazione di Firenze Smn. Non intendiamo pronunciare alcuna frase di circostanza, come sono soliti fare istituzioni, politicanti, sindacalisti e azienda Fs. Esprimiamo la nostra solidarietà alla famiglia, alla sua compagna ed al suo giovane figlio.
Vogliamo, però, denunciare la perdita di questa vita umana in nome del profitto, del mercato, della competitività, della produttività: obiettivi tanto cari a padroni e manager fino al punto di aggredire la salute, la sicurezza e l’ambiente.
E’ questa organizzazione del lavoro la responsabile delle 43 Vittime sui binari dal 2007 ad oggi, delle Vittime per le porte-killer, delle 32 Vittime della strage ferroviaria di Viareggio, delle Vittime di altri gravissimi incidenti.
Sono i processi di ristrutturazione, deregolamentazione, liberalizzazione, privatizzazione, avviati in questi anni, che hanno prodotto queste immani tragedie.
E’ il modo di produzione capitalista che impone la politica di abbandono della sicurezza; tanto i risarcimenti ai familiari delle Vittime costano meno dei costi per garantire quella sicurezza che avrebbe evitato stragi e morti sul lavoro e da lavoro.
Il vero costo che pagano lavoratori e lavoratrici è quello del capitale e della sua crisi. L’unico “errore umano” è non ribellarsi a questo stato di cose per costruire una società nuova, quella socialista. L’unica società dove i veri ‘padroni’ sono gli operai, i lavoratori, il proletariato.
Firenze, 14 gennaio 2014 – Coordinamento comunista toscano (Cct)
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa