Ieri, su ordine della Procura di Verona, è stato arrestato l’ex vicesindaco Vito Giacino. Da quanto si apprende l’accusa nei confronti dell’uomo politico, che si era dimesso a novembre, sarebbe quella di corruzione.
Il sindaco di Verona Flavio Tosi (per ora) non é indagato. In una lettera che aveva consegnato a Tosi al momento delle sue dimissioni, Giacino, che é stato condotto al carcere di Montorio, aveva giustificato il passo indietro dicendo di non voler, con la sua vicenda, danneggiare in alcun modo l’immagine dell’amministrazione comunale.
Insieme a Giacino – rinchiuso nel carcere di Montorio – è finita agli arresti domiciliari anche la moglie, l’avvocato Alessandra Lodi: tutti e due sono indagati per questioni riguardanti appalti e consulenze. Vito Giacino, oltre all’incarico di vicesindaco ha ricoperto anche l’incarico di assessore all’Urbanistica e, nella seconda giunta Tosi, all’Edilizia privata.
Gli arresti di ieri seguono di pochi mesi quelli che avevano decapitato i vertici dell’Agec, l’azienda municipalizzata veronese che gestisce gli alloggi pubblici, i servizi cimiteriali, le mense scolastiche e le farmacie comunali.
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