In piazza contro il fascismo, braccio armato dei padroni. Appuntamento alle ore 15.00 in piazza San Marco. Sabato 15 marzo i fascisti intendono sfilare nel centro di Firenze, attraverso uno dei gruppi della galassia reazionaria italiana, noto per il suo costante tentativo di cavalcare strumentalmente il malessere sociale prodotto dalla crisi sistemica del capitalismo.
Una crisi che sta mutando violentemente la faccia di un intero continente, quello europeo, piegato dal dominio di una nuova borghesia imperialista in formazione, coagulata intorno alle ricette e agli obiettivi fissati dalla Troika di Bruxelles: BCE, Commissione Europea, FMI. Un sistema di potere svincolato da qualsiasi controllo democratico/rappresentativo, che agisce attraverso gli strumenti classici del dominio imperialista: Guerra economica interna contro il mondo del lavoro e le classi sociali subalterne, guerra guerreggiata contro paesi e popoli indisponibili a subire in silenzio l’annessione e la subalternità a queste politiche.
I fatti ucraini di questi giorni sono espressione plastica e chiarificatrice di questo modo di procedere dell’imperialismo europeo, in collaborazione / competizione con quello statunitense. La NATO è la “camera di compensazione” delle contraddizioni di un’area dominante in declino, incapace di competere con potenze economiche in ascesa, come la Russia, la Cina e altri paesi cosiddetti “emergenti”.
Di fronte a queste difficoltà, l’imperialismo utilizza ogni strumento a sua disposizione per prevalere contro l’avversario di turno. La lista delle vittime è di fronte a noi: Jugoslavia, Iraq, Afghanistan, Libia. Una lista che rischia di allungarsi alla Siria, al Venezuela, e oggi all’Ucraina. In tutti questi scenari, l’imperialismo ha usato a piene mani movimenti e gruppi di chiara marca reazionaria: talebani, Al Quaeda, fondamentalisti di varia origine, sionisti e nazi – fascisti.
Il caso ucraino rappresenta un salto di qualità di enorme portata nell’uso delle bande nazi-fasciste per imporre, manu-militari, I diktat della UE e degli USA.
Quel che sta succedendo in Ucraina permette ai comunisti, agli antifascisti in buona fede e ai sinceri democratici di avere mille argomenti per smontare le false e strumentali argomentazioni dei cosiddetti “fascisti del terzo millennio”, dei gruppuscoli “rossobruni”, aprendo gli occhi anche a coloro i quali pensano di cavalcare qualsiasi movimento di massa, per il solo fatto che “si muove” nelle piazze d’Europa, come l’abortito movimento dei forconi in Italia.
I movimenti di massa reazionari, storicamente, sono stati alla base della nascita e dell’affermazione del fascismo in Italia e del nazismo in Germania. Quel che si è mosso recentemente a Kiev e in varie zone dell’Ucraina ha queste caratteristiche, contro le quali occorre schierarsi, in forma indipendente dai poteri costituiti locali, per contrastare con estrema risolutezza il sorgere di un fronte nazi fascista europeo al servizio del grande capitale.
I nazi-fascisti, ieri come oggi, continuano a essere il braccio armato dei padroni: negli anni ’20 del secolo scorso gli agrari e i padroni del vapore, oggi i pescecani della grande finanza di Washington e Bruxelles. In ogni quartiere, posto di lavoro, scuola o facoltà universitaria dove questi tagliagole tenteranno di infiltrarsi occorre smascherarli per quel che sono, ricacciandoli con estrema risolutezza nella fogna della storia.
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