Apprendiamo con sconcerto, dalla stampa di questi giorni, che la remunerazione per il collaudo dell’ospedale di Mestre pare sia stata proprio considerata – al pari di una mazzetta – “un beneficio” da assicurare al controllore (il magistrato alle acque, l’ente pubblico cui spetterebbe il compito di vigilare sulla regolarità degli appalti) del consorzio Venezia Nuova, concessionario unico per la costruzione del Mose.
La cupola che ha gestito la costruzione delle “grandi opere” aveva in mano l’intera città di venezia, e sembra fosse riuscita ad infiltrarsi addirittura al cuore della magistratura contabile.
Questo sindacato di base – sin dal suo primo esposto depositato alla procura della repubblica nel marzo 2009 – ha denunciato il problema dei notevoli errori di progettazione e costruzione, l’inadeguatezza degli impianti di illuminazione e climatizzazione del nuovo ospedale di mestre, costruito in project financing dalla mantovani dell’ingegner baita – s.p.a. capofila della “società di progetto” – e per il quale gli abitanti della città di venezia stanno pagando un debito salatissimo alla mantovani ed al pool internazionale di istituti di credito che hanno sottoscritto i contratti di finanziamento. Il Cobas sanità ha chiesto alla magistratura di accertare le colpe della violazione delle norme di sicurezza, gli errori di progettazione e realizzazione dell’ospedale di Mestre, le responsabilità nello svolgimento dei collaudi, considerate anche le rilevanti somme incentivanti per la legge merloni sugli appalti remunerate ad ingegneri, architetti e geometri del dipartimento tecnico dell’asl 12 e consulenze esterne per la redazione e per seguire il progetto dell’ospedale, e considerate le sostanziose parcelle erogate ai collaudatori.
Tutti gli errori di progettazione e costruzione producono ulteriori lievitazioni di spesa, poiché all’interno dell’ospedale, dall’attivazione ufficiale – giugno 2008 – ad oggi, i cantieri non si sono mai interrotti.
la cattiva qualità dell’aria, l’illuminazione artificiale, ambienti soffocanti e senza finestre, continuano a creare disagi ai cittadini e malesseri ai lavoratori.
Il terremoto giudiziario che si è abbattuto sul sistema delle opere pubbliche a venezia evidenzia non solo l’opacità dei tanti appalti, ma riaccende necessariamente una luce inquietante sulla procedura del meccanismo di finanziamento dei project financing nella sanità e sulla mancanza di trasparenza nella gestione delle asl.
Il terremoto produce almeno un primo effetto positivo: il presidente della regione veneto luca zaia sembra, finalmente, fare marcia indietro nello sciagurato progetto di un nuovo ospedale-sanguisuga da costruire a padova in project financing…
Il Cobas sanità di Venezia auspica che si arresti l’operazione della regione veneto “ospedali tutti nuovi e luccicanti in project financing”, sperimentazioni costosissime per la collettività, che stanno rivelando enormi commistioni di interessi. Questo sindacato aveva chiesto, da anni, alla regione veneto, alla provincia di venezia, al presidente della conferenza dei sindaci dell’asl 12, nonché sindaco della citta’ di venezia, (sic!!!) la vigilanza e trasparenza sui bilanci della asl 12 veneziana ed il controllo pubblico sulle sue operazioni immobiliari….le risposte, sono forse nella cronaca di questi giorni?
I continui lavori all’interno del nuovo ospedale di Mestre hanno ulteriormente aggravato il rischio per la sicurezza di ammalati e quella dei lavoratori, com’è avvenuto ad esempio, durante la scorsa estate, nelle aree della “camera calda” e dello “stazionamento suem”, in concomitanza dei lavori di ampliamento delle sale di attesa del pronto soccorso.
L’azienda, ha sempre sostenuto “che è tutto sotto controllo”, incentivando, a seguito di una nostra prima segnalazione al riguardo, un atteggiamento intimidatorio e provocatorio nei confronti della nostra organizzazione sindacale: oltre alle lettere terroristiche e provvedimenti disciplinari nei confronti del delegato rsu, è stato pubblicato un articolo denigratorio nel sito web aziendale.
non ci siamo affatto intimoriti, e riguardo alle gravi carenze di sicurezza e sui rischi per la salute di utenti e lavoratori all’interno del nuovo ospedale di Mestre, Cobas sanità ha depositato un ulteriore aggiornamento alla procura della repubblica di Venezia ed una segnalazione alla corte dei conti della regione veneto, nel settembre 2013.
Continuiamo a denunciare la volontà dell’asl 12 veneziana di impedire l’esercizio della libertà e dell’attività sindacale, non rispettando il diritto all’informazione previsto dalla normativa, proprio a partire dalla tutela delle condizioni di lavoro.
Stiamo attendendo risposte: sulla designazione dei rappresentanti lavoratori per la sicurezza attualmente in carica; riguardo alla copertura assicurativa per il personale dell’asl 12; circa l’incarico, per il medico competente dell’asl 12 veneziana, di “responsabile per i compiti di sorveglianza sanitaria” anche per conto della società “veneta sanitaria di progetto spa”, per mezzo della stipula di una convenzione.
Cobas sanità Mestre/Venezia
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