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Grecia: il sangue, la merda e i nazisti

Ieri i nazisti di Alba Dorata hanno scatenato una delle loro campagne all’insegna dell’odio e del razzismo. Alcune decine di membri del partito che usa la svastica come proprio simbolo hanno occupato l’ospedale di Nikea (nella capitale Atene) per promuovere la loro campagna che mira a raccogliere sangue ‘di soli greci per soli greci’. Siccome la loro battaglia affinché il sangue greco non finisca ‘sprecato’ nelle vene dei cittadini stranieri non ha ottenuto finora grossi risultati i neonazisti hanno pensato di passare dalla propaganda a metodi più spiccioli, minacciando medici, paramedici e degenti all’interno del nosocomio affinché aderissero alla raccolta. Per l’occasione hanno anche esteso l’invito a donare a Chrysi Avgi anche materiale sanitario come medicinali e bende da destinare, naturalmente, a soli pazienti greci. La direzione dell’ospedale, racconta Francesco De Palo su Il Fatto Quotidiano, non l’ha presa bene, così come era avvenuto già in analoghi casi di scorribande fasciste all’interno di altri centri medici. Il comitato dei lavoratori dell’ospedale ha risposto ad Alba Dorata con un duro comunicato, affermando che la salute è un bene pubblico inalienabile rivolto a tutta la società e che “nessun nostalgico di Auschwitz può mettere ciò in discussione”. Ma i boriosi militanti di Alba Dorata non sentono ragioni, e per sabato hanno organizzato una nuova raccolta di sangue per soli cittadini ellenici, scatenando le ire della Federazione panellenica dei dipendenti degli ospedali pubblici (Poedin) che ha invitato tutte le associazioni di donatori del paese a non permettere che la raccolta promossa dal partito si trasformi in “fiera della purezza etnica e razziale”. 
Negli ultimi mesi si moltiplicano in Grecia le risposte di massa, alcune anche decise, nei confronti della becera propaganda di Chrysi Avgi e delle sue iniziative razziste. Ma il clima generale nel paese peggiora nella misura in cui la crisi aumenta e le condizioni di vita diventano sempre più insopportabili.

Secondo un sondaggio “Metron barometro” effettuato per il quotidiano Eleftherotypia nel giorno del quarantaseiesimo anniversario del colpo di stato fascista dei colonnelli, il 21 aprile scorso, una grossa percentuale degli intervistati pensa che “la dittatura è cosa migliore di quello che sono oggi i partiti in Grecia”. Il quotidiano, ai risultati del sondaggio, ha dedicato un grande e inequivocabile titolo: “Skatà” (merda). Per il 59% degli intervistati la situazione della Grecia sotto la giunta dei colonnelli era migliore di quella attuale, il 46% pensa che c’era una qualità della vita più dignitosa e il 24% ritiene che il Paese aveva anche una migliore immagine internazionale (!).

Se fino a qualche tempo fa i dirigenti di Alba Dorata venivano trattati con freddezza o con distanza dai principali media ellenici, negli ultimi mesi l’atteggiamento di tv e giornali si è fatto assai più accondiscendente. Ha suscitato scandalo, ad esempio, la puntata della trasmissione di Skai Tv intitolata “Franco Tiratore” e diretta da Giorgos Tragkas, durante la quale ben quattro deputati neonazisti hanno potuto lanciare i propri messaggi farneticanti e violenti senza nessun tipo di contraddittorio. Tra loro anche Ilias Kassidiaris, autore mesi fa di una aggressione in diretta tv contro due deputate di Syriza e del Partito Comunista, e anche  Christos Pappas, che lo scorso 25 marzo, durante una manifestazione di protesta organizzato dai fascisti contro la tv Mega che stava mandando in onda un film turco nel giorno della festa nazionale ellenica, pensò bene di pisciare sulla porta della sede dell’emittente.

Come se non bastasse, galvanizzato dal suo crescente successo in Grecia Nikos Michaloliakos, leader partito di estrema destra ellenico, ha deciso di allungare i propri tentacoli anche all’estero, organizzando cellule del partito ovunque esistano comunità di immigrati greci.

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1 Commento


  • Diego

    E ma sono “anti-sistema”, Costanzo Preve li voterebbe.

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