Menu

Palestina chiama, Puglia risponde

La solidarietà popolare pugliese verso la Palestina non è smentita. Ieri sera, 16 luglio, a Bari in oltre mille hanno manifestato riunendosi in piazza Prefettura, raccogliendo l’appello del Comitato Tadamon Filastin e della Comunità palestinese di Puglia e Basilicata. La Puglia, molo naturale proteso nel Mediterraneo, fa sentire la sua natura accogliente e solidale di terra di confine. Nonostante le vicinanze con Israele della giunta regionale vendoliana e alcune dichiarazioni filo-israeliane del governatore, i pugliesi sulla questione palestinese sanno da che parte stare e ieri lo hanno detto chiaro: “Basta bombardamenti a Gaza”, ma anche “No alla pulizia etnica in Palestina” e “Stop alle collaborazioni tra la Regione Puglia e Israele”.

La manifestazione si è presto trasformata in corteo che si è mosso verso il lungomare. Tante bandiere e striscioni, età svariate e colori diversi, prevalentemente scuri sia pugliesi che palestinesi, non sempre distinguibili. Adesioni da tutte le realtà del centro sinistra, affermano gli organizzatori, proprio tutte sottolineano. Manifestanti non solo del barese, ma di varie parti della regioni, anche irriducibili del brindisino, che domani sera, 18 luglio, hanno un nuovo presidio alle 19,00 in solidarietà con Gaza in Piazza della Vittoria a Brindisi. Anche a Bari si danno un altro appuntamento per il 22 luglio alle 10, davanti alla regione Puglia, sull’estramurale precisano dal microfono, raccogliendo l’appello della società civile di Gaza (http://www.forumpalestina.org/news/2014/Luglio14/APPELLO-URGENTE-SOCIETA-CIVILE.pdf) per chiedere l’interruzione di ogni collaborazione – politica, economica, scientifica, culturale – della Regione Puglia con istituzioni israeliane e per l’interruzione di ogni collaborazione delle imprese pugliesi con Israele. A Lecce, invece, si deciderà stasera per il prossimo presidio, forse sabato, a sud della regione.

Guardando sfilare il corteo al tramonto sul lungomare di Bari, tra le palme e l’odore del mare, l’altra parte del Mediterraneo sembra vicinissima. Così è. Nonostante gli ordini transoceanici e transalpini di rivolgere lo sguardo altrove, noi siamo qui al di sopra della distruzione che ci stanno facendo disseminare intorno, a gridare solidarietà all’altra parte del Mediterraneo, mare di morte, mare di vita.

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *