Questa mattina Resistenza residence e i movimenti per il diritto all’abitare hanno tenuto una conferenza stampa a sorpresa sotto l’assessorato alle politiche abitative del comune di Roma, in via Quadrato della Concordia, per riaprire una nuova stagione di lotte e contestare con decisione i provvedimenti del Campidoglio sull’emergenza abitativa.
Il 15 settembre scade infatti il termine ultimo per aderire al bonus casa, una misura velleitaria e inadeguta attraverso la quale l’amministrazione pretende di svuotare gli oltre 30 residence in cui da anni vivono 3500 famiglie in attesa di una casa popolare.
Con 13 milioni di euro fino al 2015, da distribuire tra bonus casa, contributo affitto e apertura di nuovi centri per l’emergenza- i Sat-, il Comune promette un contributo tra i 600 e gli 800 euro a chi stipula un contratto d’affitto con un privato. E mentre dagli stessi uffici lasciano trapelare la difficoltà a sostenere economicamente già mille eventuali adesioni all’iniziativa, non è difficile comprendere come l’intera operazione punti ancora una volta a sostenere i proprietari, rimettendo nelle mani del libero mercato il destino di migliaia di persone che tornerebbero ad essere morose in pochi mesi.
Una logica dunque che alimenta ancora una volta l’emergenza e che rappresenta una parte coerente di un disegno complessivo che parla in maniera inequivocabile il linguaggio delle privatizzazioni e della negazione dei diritti: invece di attuare la delibera regionale sulla rigenerazione urbana e il riuso della città per trovare soluzioni immediate, sostenibili socialmente ed economicamente, si favorisce la speculazione finanziaria e immobiliare con manovre urbanistiche che dietro i finti interessi pubblici nascondono gli affari milionari delle lobbies finanziario-mafiose che hanno messo le mani su Roma. Ne è un esempio il progetto del nuovo stadio, che dovrebbe approdare in consiglio comunale il prossimo 15 settembre e che fa il paio con l’impostazione neoliberista, contenuta nel salva Roma e nello Sblocca Italia, che la governance si è data in questo paese e che si traduce in privatizzazioni, project financing, vendita del patrimonio, taglio ai servizi e alla cultura.
Intanto l’applicazione dell’art 5 del cosiddetto “piano casa” voluto fortemente da Lupi impedisce a chi occupa per necessità, nel vergognoso silenzio del sindaco, l’acquisizione della residenza e l’allaccio delle utenze. Migliaia di persone rischiano quindi di diventare clandestine nell’indifferenza di un’amministrazione che punta a rendere Roma appetibile per gli investitori privati, passando sul corpo di chi si è organizzato per trovare una risposta parziale alla precarietà resistendo agli sfratti, agli sgomberi e alle deportazioni. Di chi non accetta passivamente la criminalizzazione né i tentativi di normalizzazione.
Per questo oggi tanti “ospiti” dei Caat hanno strappato i moduli per aderire al bonus casa, annunciando una nuova stagione unitaria di battaglie per il diritto alla casa.
Saremo in Campidoglio il 15 settembre per esprimere la nostra ferma opposizione al disegno di città di Marino &co e lanciare la mobilitazione permanente contro il piano casa e l’art 5, verso la settimana di mobilitazione europea “take the city” dal 10 al 18 ottobre. Settimana che inaugureremo con la mobilitazione del 10 ottobre in occasione dell’udienza del tribunale del riesame per Paolo e Luca, agli arresti domiciliari dal 20 maggio. Un vero e proprio sequestro di persona che intende colpire la legittimità delle pratiche di riappropriazione del diritto alla casa e al reddito, giudicando socialmente pericolosi quei soggetti che non accettano l’ineluttabilità di morire di precarietà e austerity.
Riprendiamoci la città, blocchiamo tutto!
Paolo e Luca liberi subito!
#takethecity #nobonuscasa #nopianocasa
Movimenti per il diritto all’abitare
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