All’OSMA, si continua nello smantellamento dei servizi sanitari, dopo la decisione della chiusura del punto prelievi che serviva i Quartieri 2 e 3 di Firenze oltre che alla Valdisieve e Chianti (leggi https://www.facebook.com/Q3.GAVINANA/posts/718108118259392 e precedenti); adesso tocca alla MATERNITA’!
Sarebbe questo il “PIANO SPECIALE” (https://www.facebook.com/Q3.GAVINANA/posts/729314627138741) del direttore generale dell’Asl 10 Morello e dei suoi “bravi” amministratori. E’ proprio il caso di dire che lo sceriffo di Nottingham, è LUI che necessita di “educazione sanitaria” e non i medici di famiglia e i cittadini.
LOTTIAMO PER IMPEDIRE LO SCEMPIO DELLA SANITA’ CHE COLPISCE IN MODO PARTICOLARE IL NOSTRO QUARTIERE E NON SOLO.
Si ricorda che il Comitato 21 Marzo si riunisce tutti i giovedì alle 18,30 presso la biblioteca del Centro Popolare Autogestito Fi-sud in via di Villamagna 27/A.
Fra gli argomenti della prossima riunione (domani 18 settembre) è prevista proprio la questione legata all’Ospedale di Ponte a Niccheri, oltre che, ovviamente, la situazione socio-sanitaria del quartiere per il Presidio ambulatoriale.
LOTTA CON IL COMITATO PER LA PRESENZA NEL QUARTIERE DEL SERVIZIO SANITARIO PUBBLICO! PARTECIPATE NUMEROSI!
Articolo di Christian Campigli da la Nazione del 17.09.2014
Ponte a Niccheri, veleni e lettere anonime «A rischio anche la sicurezza dï pazienti»
Tagli nel reparto di ostetricia, i Cobas dichiarano lo stato di crisi
« UN ATTEGGIAMENTO anti sindacale, irrispettoso delle normali regole di rappresentanza dei lavoratori e che vuol trasformare il reparto di maternità di Ponte a Niccheri in una catena di montaggio di una fabbrica». Andrea Calò, esponente dei Cobas, non gira intorno al problema ed accusa in modo diretto la dirigenza dell’ospedale di «scarsa serietà». La vicenda alla quale si riferisce il sindacalista è quella relativa alla riduzione di un’unità (da cinque a quattro) delle ostetriche presenti in maternità durante il turno notturno. Una decisione che avrebbe comportato un massiccio uso dell’istituto della pronta disponibilità nel periodo estivo.
«Venti chiamate in trenta giorni. Numeri incredibili che rischiano di minare la salute dei lavoratori e la loro
determinazione nello svolgere con professionalità un servizio tanto importante. Questo è un reparto di eccellenza, nel quale il rapporto umano con le madri che stanno per partorire è sempre stato uno dei fiori all’occhiello della sanità toscana. Un rapporto che non si esaurisce nella meccanica esecuzione di un protocollo, ma che comporta l’instaurazione di un feedback di fiducia e di stima». Va ricordato che la maternità di Ponte a Niccheri funge anche da pronto soccorso per le donne incinte. Normalmente durante il turno notturno ci sono cinque ostetriche: due in reparto, due in sala parto e una che fa da elastico, come un jolly che viene utilizzata a seconda dei casi. In casi di emorragie, ad esempio, è necessario intervenire con estrema rapidità, se si vuol salvare la vita a madre e figlio.
«NOI AVEVAMO contestato questa decisione, chiedendo un incontro all’azienda. Un invito che è stato puntualmente ignorato. Oggi il colpo di scena: la dirigenza dell’ospedale che invita le ostetriche a una riunione, senza convocare i loro rappresentati sindacali. Un atteggiamento osceno, che ci porta ad ufficializzare lo stato di crisi».
La situazione di ostetricia dell’ospedale di Ponte a Niccheri è stato oggetto anche di una lettera anonima, inviata ai Nas e alla Procura della Repubblica, nella quale si denunciano «le attrezzature obsolete e non a norma dei macchinari e le condizioni di rischio a cui è soggetta l’utenza per colpa dell’inadempienza della Direzione». Nella lettera anonima si parla poi di «una grave situazione di irregolarità che costringe i lavoratori ad operare in condizioni di insicurezza».
COMITATO 21 MARZO GAVINANA
Firenze 17 settembre 2014
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