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Banda Bassotti: from Russia with love

Eccoci di nuovo qui. Abbiamo vissuto un esperienza indimenticabile. Per qualche giorno avevamo interrotto le comunicazioni, per motivi che spiegheremo più avanti. Il nostro viaggio dal nostro arrivo a Donetsk in Russia ha preso una piega molto complicata. La situazione nelle ultime due settimane si era modificata. Dagli accordi di Minsk, con la cosiddetta INESISTENTE tregua, sono stati chiusi tutti i varchi, ufficiali e non ufficiali. Praticamente impossibile entrare senza essere autorizzati. Il nostro arrivo era stato molto pubblicizzato. Su tutti i maggiori media russi è uscita la notizia della Carovana Antifascista. Interviste e molto altro hanno fatto si che il nostro arrivo non passasse certo inosservato. Abbiamo sentito sulla nostra pelle che il Popolo Russo e il Popolo della Novarossija ci amava per quello che stavano facendo. Ma la possibilità di entrare come era stato programmato, non è stata praticabile. Nei giorni che siamo stati a Donetsk sono venuti a trovarci Parlamentari di Lugansk e Donetsk della Novarossija. Hanno tentato anche loro di portarci all’interno. I nostri contatti del Comando Militare della Novarossija hanno avuto problemi a raggiungerci dove eravamo alloggiati. La guerra ha molte problematiche che è difficile comprendere. . Un viaggio di 40 km per un miliziano che deve raggiungerci, diventa un viaggio di 150 km tra buche scavate dalle bombe e con il costante pericolo di un imboscata.

I giorni di permanenza a Donetsk sono passati tra mille idee, mille ipotesi per entrare, legalmente e illegalmente. Anche l’equilibrio della Carovana ha avuto momenti delicati. Ma possiamo dire che tutti hanno fatto la loro parte e mai abbiamo avuto dubbi e ripensamenti. Alla fine tre piccole delegazioni della Carovana Antifascista sono comparse in Novarossija. Una a Donetsk, una a Lugansk ed una a Stahanov. Hanno portato il nostro cuore e la nostra rabbia nelle Terre del Donbass. Per pubblicare questo comunicato abbiamo aspettato che quelli di Donetsk riuscissero ad uscire e tornare in Russia e poi a casa loro. Per questo avevamo interrotto le comunicazioni. La sera prima di partire i nostri Fratelli e Sorelle del Comando Militare sono riusciti a raggiungerci nel nostro ostello. Li abbiamo accolti con le lacrime agli occhi e con loro abbiamo festeggiato tutta la notte. Canti, balli e abbracci in una comunicazione senza problemi linguistici. Abbiamo consegnato a loro materiali, soldi e la Solidarietà Antifascista della Società Civile, quella delle persone che lavorano, della Classe Operaia. Una notte che rimarrà per sempre nelle nostre vite come il resto di questo viaggio. Per dovere di cronaca vogliamo ringraziare i nostri fratelli e sorelle di Mosca che ci hanno aiutato senza se e senza ma nel nostro viaggio, ringraziamo il Popolo Russo che ci ha accolto come fratelli. Ci ha fatto sentire a casa nostra. Chiudiamo questo comunicato con la notizia che presto ci saranno altre novità è che la Carovana Antifascista non ha di certo finito il suo viaggio…

BANDA BASSOTTI – ROMA ottobre 2014 

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