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Nuovi bombardamenti ucraini sul Donbass. 28 civili uccisi in sette giorni

Dal Ministero della difesa della Repubblica popolare di Donetsk (DNR) informano che nelle ultime 24 ore le forze armate ucraine hanno esploso contro il territorio della repubblica oltre 660 tra colpi di carro armato, di mortaio di calibri 82 e 120 mm e di artiglieria di calibri 152 e 122 mm. “Il numero di violazioni del cessate il fuoco” dicono al Ministero della difesa della DNR “è cresciuto repentinamente di tre volte” rispetto agli ultimi giorni; in particolare, nell’area di Telmanovo, a nordest di Mariupol, “sono stati lanciati 160 proiettili del sistema di lanciarazzi multiplo “Grad””. In conseguenza di ciò, “tre civili sono rimasti uccisi e uno ferito”, oltre a un miliziano ferito. Sottoposti a bombardamento anche il quartiere Petrovskij di Donetsk e l’area attorno all’aeroporto, insieme alle città di Gorlovka e Jasinovataja e ai villaggi di Kalinovka, Bajrak, Krasnyj Partizan, Sakhanka, Pantelejmonovka e Petrovskoe. Una donna è rimasta uccisa due ore fa per la ripresa violenta dei bombardamenti ucraini ancora su Telmanovo.

Sempre nella provincia di Telmanovo, secondo informazioni confermate anche da parte ucraina, le milizie della DNR sono riuscite a fermare e poi respingere l’attacco delle forze armate di Kiev su Staroignatevka. Nella notte, la 79° brigata ucraina, appoggiata da raggruppamenti di Pravyj sektor, aveva conquistato il villaggio di Novolaspa (nordest di Staroignatevka), non occupato da nessuno in quanto al centro dell’area smilitarizzata lungo la linea di demarcazione tra le parti. Secondo l’agenzia Novorossija, Pravyj sektor avrebbe lasciato sul terreno quattro morti e alcuni feriti.

Questa mattina, nella stessa zona, nell’area di Belaja Kamenka (a pochi chilometri direttamente a sud di Novolaspa), 7 soldati ucraini sono rimasti uccisi e 11 feriti. L’informazione proverrebbe dalla direzione sanitaria di Pravyj sektor, che precisa trattarsi, per quanto riguarda i morti, di tre uomini di Pravyj sektor e quattro militari della 72° brigata.

L’agenzia Dan-news scrive che nei primi sette giorni di agosto, 28 civili sono rimasti uccisi a causa dei bombardamenti ucraini sul territorio della DNR; dodici sarebbero i civili rimasti feriti, tra cui due ragazzi minori di 18 anni. Ferite anche due bambine di 12 e 14 anni: una a Gorlovka, l’altra nel quartiere Petrovskij di Donetsk. E, come in precedenza, la città di Gorlovka, a nordest di Donetsk, pare per ora rimanere il punto più caldo lungo tutta la linea di demarcazione nel Donbass.

Da parte sua, il Presidente della Repubblica popolare di Lugansk, Igor Plotnitskij, ha dichiarato oggi che 1.200 tra civili e miliziani della LNR sono prigionieri delle forze ucraine, mentre circa 1.500 sarebbero i soldati ucraini prigionieri nella LNR. Plotnitskij ha ricordato che la Repubblica di Lugansk non ha mai interrotto i colloqui per lo scambio dei prigionieri e insiste per il formato “tutti per tutti”.

Sullo sfondo degli ultimi avvenimenti, la presidente del Comitato esteri della Rada ucraina, Anna Gopko, scrive su Facebook che il vice Presidente USA John Biden ha dichiarato che Kiev riceverà presto 500 milioni di $ che andranno a finanziarie la preparazione dei militari ucraini e che viene condotta dagli stessi USA, i cui istruttori sono presenti già da alcuni mesi nell’area del poligono di Jarovoskij, presso Lvov.

Ma, a dispetto degli sforzi di Kiev e dei suoi padrini, sembra che non accenni a crescere l’entusiasmo dei giovani ucraini per la guerra contro le popolazioni del Donbass. Ciò è quanto emerge da alcune indiscrezioni riportate dall’agenzia Novorossija, secondo cui Kiev starebbe sperimentando un nuovo sistema di reclutamento, che richiama alla mente quello in uso nella marina britannica qualche secolo fa: una sorta di “safari” umano. Nella regione di Dnepropetrovsk, gli uomini “dei distretti militari si raggruppano in sei-sette elementi; scelgono la vittima in strada e la circondano, costringendola a esibire i documenti, mentre gli consegnano la cartolina precetto. Alla domanda se la persona debba ritenersi in arresto, essi rispondono di no e tuttavia non la rilasciano fino all’arrivo della polizia”; questo è quanto scrive l’ucraina Vesti, ripresa dalla Novorossija. “La legge non proibisce di consegnare la cartolina precetto in strada, nelle ore diurne” avrebbe dichiarato il vice comandante della sezione Mobilitazione dello Stato maggiore ucraino, Vladimir Talalaj.

 

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