Ci avevano provato, quelli di “fratelli d’italia” e fascisteria varia, a sfruttare i problemi di un quartiere proponendo la soluzione razzista della “guerra tra poveri”. Si erano persino adattati a nascondere la loro reale identità rinunciando a bandiere e simbologia abituale, che li avrebbe fatti riconoscere subito per quello che sono. Perciò hanno adottato la retorica della “difesa della legalità” cercando di occupare una piazza nello storico quartire antifascista e multietnico.
Gli è andata male lo stesso. Diverse centinaia di antifascisti e migranti hanno occupato piazza della Marranella, all’incrocio la via Casilina e via di Torpignattara, e solo la massiccia presenza di polizia in assetto di guerra ha impedito che le forze sane del quartiere “convincessero” gli intrusi ad allontanarsi in tempo reale.
“Il vero degrado è la guerra tra poveri”, recitava lo striscione in prima fila, mentre si alzavano gli slogan: “Fuori i fascisti da Tor Pignattara” e “Gli unici stranieri sono gli sbirri nei quartieri”.
Il volantino diffuso in piazza dal Comitato di Lotta Quadraro e Studi Popolari Autonomi è ancora più preciso: “Crediamo che il degrado sia la conseguenza di precise politiche istituzionali. Politiche sul lavoro, volte alla riduzione del salario e allo sfruttamento dei lavoratori. Politiche sull’immigrazione, che legano il permesso di soggiorno al contratto di lavoro, introducendo di fatto il reato di disoccupazione”.
Un malessere generalizzato, che accomuna “nativi” e migranti, ma che “forze politiche fasciste” provano a deviare verso la guerra tra poveri, indicandome “responsabili dei problemi le persone immigrate e quelle delle condizioni di vita e lavoro precaria”.
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