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Roma. Sabato in piazza con i curdi, le adesioni della Rete dei Comunisti e della Rete No War

Adesione e partecipazione della Rete dei Comunisti di Roma alla manifestazione di sostegno alla resistenza di Kobanê del 1 Novembre 2014 

Le milizie popolari curde si stanno battendo con eroica e straordinaria resistenza contro la barbarie dei tagliagole dell’Isis. Le organizzazione kurde che lottano per l’autodeterminazione e per la difesa delle loro comunità hanno dato vita ad un processo rivoluzionario volto a sperimentare un sistema economico e sociale paritario e basato sull’eguaglianza in cui le ricchezze vengano equamente distribuite.

Kobane lotta anche per noi e per il nostro futuro! Facciamo sentire la nostra voce insieme a quella del popolo kurdo!

La Rete dei Comunisti sostiene la fiera resistenza delle donne e degli uomini di Kobane e condanna

– il sostegno della Turchia e delle petro-monarchie arabe agli assassini del cosiddetto Califfato;

– l’attiva partecipazione dell’Unione Europea e degli Stati Uniti alla destabilizzazione della Siria e di tutto il Medio Oriente che prima ha contribuito a scatenare una sanguinosa guerra civile e ora viene presa a pretesto per un nuovo intervento imperialista nell’area;

– la persecuzione delle organizzazioni della resistenza curda, intollerabilmente inserite nelle liste nere antiterrorismo, da parte dell’Italia e di tutta l’Unione Europea;

Invitiamo tutte/i a partecipare al corteo del 1° novembre 2014 ore 15,30 da piazza dell’Esquilino a piazza SS. Apostoli

Rete dei Comunisti di Roma

 

COMUNICATO DELLA RETE NO WAR SULLA MANIFESTAZIONE DEL 1° NOVEMBRE A FAVORE DEI KURDI DI KOBANE 

La Rete No War Roma aderisce con convinzione alla manifestazione del 1° novembre a favore degli eroici difensori di Kobane ed invita tutti i militanti dei movimenti pacifisti ed antimperialisti  ed i semplici cittadini democratici a partecipare a Roma (ore 15,30 Piazza dell’Esquilino) e nelle altre città italiane dove si svolgeranno analoghe manifestazioni.

Nel contempo la Rete No War respinge con sdegno ogni possibile strumentalizzazione della lotta dei militanti kurdi guidati dal PYD e dal PKK ed inquadrati nelle milizie femminili e maschili del JPG e YPG.

Le bande dell’ISIS, create ed alimentate finora da Arabia Saudita, Turchia, Stati Uniti, e loro alleati, per destabilizzare la Siria e creare il caos in Iraq, stanno continuando lo sporco lavoro già cominciato dalle formazioni qaediste e jihadiste (Jabhat Al Nusra, Al Sham, ecc.) che già negli anni passati, con la complicità e l’appoggio di USA, Turchia, Arabia Saudita, Qatar, e tutto il gruppo dei cosiddetti “Amici della Siria”,  hanno attaccato i cantoni autonomi kurdi della Siria.

Nessun credito deve essere data alla presunta svolta dell’imperialismo USA che, per motivi tattici e di opportunità momentanea, sta effettuando alcuni limitati bombardamenti nei dintorni di Kobane. Nessun credito può essere concesso alla Turchia che, dopo aver posto per anni l’embargo sulle zone kurde della Siria, ora permetterebbe il passaggio di 150 “Peshmerga” del clan Barzani dell’Iraq (alleato di Turchia, USA e Israele e che in passato ha partecipato al blocco ed ha anche rivolto le armi contro i fratelli kurdi della Siria).

Inquietante è anche la notizia (peraltro smentita dalla resistenza Kurda) che il governo  Turco di Erdogan e Davutoglu  vorrebbe far affluire verso Kobane anche 1300 miliziani del cosiddetto Esercito Siriano Libero (finanziato da Turchia e USA e alleato di Al Nusra e Al Sham).

Siamo certi che i militanti Kurdi del PYD e del PKK (organizzazione socialista e patriottica ingiustamente posta nell’elenco delle organizzazioni “terroriste” da USA ed Europa) e gli eroici difensori di Kobane, tutti di chiara fede antimperialista, sapranno distinguere perfettamente tra i veri amici e quei falsi amici che si svegliano all’ultima ora e manovrano per riportare il popolo Kurdo sotto la loro egemonia. 

                        29/10/2014                                                    RETE NO WAR ROMA

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