Ieri sera a Milano il diritto alla casa si è preso la piazza con un corteo fino a Palazzo Marino sede del Comune. La manifestazione è partita da Piazza San Babila dove occupanti di case, inquilini resistenti, centri sociali, studenti, sindacati inquilini hanno dato vita ad un consistente serpentone. “Basta sgomberi, basta sfratti” la parola d’ordine delle mobilitazione che ha voluto rispondere alla recente ondata di sfratti e sgomberi violenti da parte delle forze dell’ordine e chiedere conto all’amministrazione comunale.
L’amplificazione diffusa da un camioncino ricordava che a Milano ci sono ben 9754 alloggi sfitti e non assegnati. Al corteo erano presenti i Comitati di San Siro, Giambellino, Corvetto, Niguarda, Zona 4, Cinisello, il Centro Sociale Cantiere, l’Usb, l’Asia, l’Unione Inquilini, la Cub e altre realtà. Il corteo dopo essere passato per il Duomo e via Mazzini è arrivato a Palazzo Marino, sede del Comune, presidiato dalla polizia in assetto antisommossa. Dopo quanto avvenuto nei quartieri popolari milanesi nelle scorse settimane, con sgomberi, sfratti, cariche e scontri, la situazione appariva piuttosto tesa. Mentre come al solito del sindaco Pisapia non c’era nessuna traccia, a tentare una mediazione sono arrivati Mirko Mazzali, il capogruppo di Sel in Consiglio Comunale e Paolo Limonta, il delegato del Sindaco alle Relazioni con la Città. Con loro i manifestanti hanno discusso la possibilità di tenere un incontro tra i Comitati di Quartiere e una rappresentanza dell’amministrazione comunale.
Ma i manifestanti hanno chiesto “prima spostate la Polizia, poi faremo una delegazione”. Altri comitati di quartiere invece pretendevano che l’incontro si tenesse comunque.
Dopo oltre un’ora di assedio infruttuoso è poi partito un lancio di uova in direzione del palazzo e del presidente del consiglio comunale, Basilio Rizzo.
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