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Veneto. Fusione Ava-Greta: chi brucia chi?

In riferimento alla notizia della fusione tra le società Ava (gestore dell’inceneritore) e Greta (che gestisce la raccolta rifiuti), e a recenti dichiarazioni alla stampa del presidente di Ava, chiediamo ai Sindaci, proprietari di tali società, di sorvegliare affinchè vengano rispettate le condizioni che essi stessi, in una recente lettera inviata al presidente di Ava, hanno indicato come irrinunciabili per accettare la fusione.

In tale documento, infatti, si chiedeva, in linea con il crescente sentimento di sensibilità ambientale, di mantenere completa autonomia gestionale, organizzativa e tecnica alla nuova “divisione Greta”, al fine di evitare conflitti di interesse.

Le recenti dichiarazioni del presidente di Ava, tuttavia, sembrano andare in una diversa direzione ed inducono ad alcuni interrogativi:

  1. il presidente di Ava, dopo aver lodato la virtuosità dei cittadini dell’Alto Vicentino la cui produzione di rifiuti è al di sotto della media regionale, ha dichiarato che l’inceneritore di Schio brucerà 91mila tonnellate di rifiuti all’anno, oltre l’80% dei quali provenienti da fuori bacino. Considerando che i proprietari della società sono i Comuni, a nome di quali amministrazioni rilascia queste dichiarazioni? Come si conciliano questi dati, ad esempio, con la mozione che il Consiglio comunale di Schio (socio di maggioranza relativa) ha recentemente approvato e che individua come obiettivo da perseguire la progressiva riduzione dell’incenerimento dei rifiuti?

  2. Quanto costa ai cittadini una cattiva raccolta differenziata che in questi anni ha comportato, come ammette tranquillamente il presidente di Ava, l’incenerimento di quanto raccolto nei cassonetti del multi materiale, in particolare della plastica? E’ questo il risultato della campagna pubblicitaria “Scegli il meglio”, voluta da Ava, e costata a tutti noi oltre 80.000,00 €?

  3. E’ forse con gli stessi mezzi che il Presidente pensa di portare, come ha dichiarato, la raccolta differenziata dal 65 % al 70%? E non vale forse la pena di ricalcolare il famoso 65% di differenziata di cui in questi anni si è menato vanto, considerando che, al netto del multi materiale bruciato, questa si riduce ad una percentuale miseramente più bassa?

  4. Come non interpretare con preoccupazione le dimissioni del direttore di Greta, il cui curriculum professionale avrebbe garantito una gestione competente ed efficace della raccolta differenziata ? Come pensare che il famoso conflitto di interessi fra Ava e Greta paventato dai Sindaci possa essere risolto se gestito da chi finora ha perseguito come unico obiettivo l’incenerimento?

Non è più tollerabile, infine, assistere a dichiarazioni colpevolmente superficiali riguardo all’impatto ambientale dell’incenerimento, in totale contrasto con le evidenze scientifiche che ne riconoscono ampiamente i danni, tanto più in un ambiente come il nostro in cui, nonostante la presenza di numerose e significative fonti inquinanti, non è mai stato effettuato uno studio epidemiologico degno di tale nome e manca tuttora l’inserimento della locale ULSS nel Registro dei Tumori.

Chiediamo dunque a tutte le Amministrazioni proprietarie di Ava di smettere di accettare supinamente le scelte strategiche dei vertici della società, e di riprendere invece possesso della sua gestione, assumendosi la piena responsabilità di scelte politiche relative al ciclo dei rifiuti, in grado di tutelare gli interessi economici dei cittadini, nel pieno rispetto della salute delle persone e dell’ambiente, scelte che, al di là di false contrapposizioni  o paure ingiustificate agitate solo strumentalmente e per altri interessi,   non metterebbero minimamente in discussione i livelli occupazionali presso AVA. 

AVR – Alto Vicentino Ricicla

ISDE – Medici per l’Ambiente – Vicenza

Movimento Salvaguardia Ambiente – Marano

USB – Unione Sindacale di Base – Vicenza

 

tecnica alla nuova “divisione Greta”, al fine di evitare conflitti di interesse.

 

Le recenti dichiarazioni del presidente di Ava, tuttavia, sembrano andare in una diversa direzione ed inducono ad alcuni interrogativi:

 

  1. il presidente di Ava, dopo aver lodato la virtuosità dei cittadini dell’Alto Vicentino la cui produzione di rifiuti è al di sotto della media regionale, ha dichiarato che l’inceneritore di Schio brucerà 91mila tonnellate di rifiuti all’anno, oltre l’80% dei quali provenienti da fuori bacino. Considerando che i proprietari della società sono i Comuni, a nome di quali amministrazioni rilascia queste dichiarazioni? Come si conciliano questi dati, ad esempio, con la mozione che il Consiglio comunale di Schio (socio di maggioranza relativa) ha recentemente approvato e che individua come obiettivo da perseguire la progressiva riduzione dell’incenerimento dei rifiuti?

  2. Quanto costa ai cittadini una cattiva raccolta differenziata che in questi anni ha comportato, come ammette tranquillamente il presidente di Ava, l’incenerimento di quanto raccolto nei cassonetti del multi materiale, in particolare della plastica? E’ questo il risultato della campagna pubblicitaria “Scegli il meglio”, voluta da Ava, e costata a tutti noi oltre 80.000,00 €?

  3. E’ forse con gli stessi mezzi che il Presidente pensa di portare, come ha dichiarato, la raccolta differenziata dal 65 % al 70%? E non vale forse la pena di ricalcolare il famoso 65% di differenziata di cui in questi anni si è menato vanto, considerando che, al netto del multi materiale bruciato, questa si riduce ad una percentuale miseramente più bassa?

  4. Come non interpretare con preoccupazione le dimissioni del direttore di Greta, il cui curriculum professionale avrebbe garantito una gestione competente ed efficace della raccolta differenziata ? Come pensare che il famoso conflitto di interessi fra Ava e Greta paventato dai Sindaci possa essere risolto se gestito da chi finora ha perseguito come unico obiettivo l’incenerimento?

 

Non è più tollerabile, infine, assistere a dichiarazioni colpevolmente superficiali riguardo all’impatto ambientale dell’incenerimento, in totale contrasto con le evidenze scientifiche che ne riconoscono ampiamente i danni, tanto più in un ambiente come il nostro in cui, nonostante la presenza di numerose e significative fonti inquinanti, non è mai stato effettuato uno studio epidemiologico degno di tale nome e manca tuttora l’inserimento della locale ULSS nel Registro dei Tumori .

 

Chiediamo dunque a tutte le Amministrazioni proprietarie di Ava di smettere di accettare supinamente le scelte strategiche dei vertici della società, e di riprendere invece possesso della sua gestione, assumendosi la piena responsabilità di scelte politiche relative al ciclo dei rifiuti, in grado di tutelare gli interessi economici dei cittadini, nel pieno rispetto della salute delle persone e dell’ambiente, scelte che, al di là di false contrapposizioni  o paure ingiustificate agitate solo strumentalmente e per altri interessi,   non metterebbero minimamente in discussione i livelli occupazionali presso AVA.

 

Schio, 30 marzo 2015

 

 

 

AVR – Alto Vicentino Ricicla

 

ISDE – Medici per l’Ambiente – Vicenza

 

Movimento Salvaguardia Ambiente – Marano

 

USB – Unione Sindacale di Base – Vicenza

 

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