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Con Delrio e Cantone la Tav va in soffitta

Se due più due fa ancora quattro, siamo finalmente al sicuro! Il nuovo ministro alle Infrastrutture Graziano Del Rio rivendica un programma di trasparenza e di condivisione: “Noi dobbiamo lavorare per fare un ragionamento trasparente su tutte le cose, per prendere decisioni molto condivise, i cui elementi siano a conoscenza di tutti”.
Il nuovo ministro alle Infrastrutture preannuncia un rapporto solido con l’Autorità Nazionale Anticorruzione: “Mi sono sentito anche stamattina col presidente Cantone con cui lavoreremo a strettissimo contatto su Expo, su Mose, su tutte le grandi opere italiane”.
Pochi giorni fa Raffaele Cantone ha dichiarato: “Una legge ben scritta sugli appalti serve alla lotta alla corruzione molto più di due milioni di intercettazioni perché, per esempio, la Legge Obiettivo che concedeva il potere al direttore dei lavori di essere nominato dall’impresa è una legge criminogena. Su quello bisogna intervenire”.
Se due più due fa quattro, anche la TAV, dove il controllore è il controllato, dove le popolazioni insorgono, dove la corruzione e le infiltrazioni mafiose non si fanno attendere, va definitivamente in soffitta! Da Graziano Del Rio è lecito attendersiun’iniziativa urgente (magari un decreto?) per l’abolizione della Legge Obiettivo e della figura contrattuale del ‘general contractor’.
Dice giustamente Del Rio: “Nessuno inizia a riparare la cucina e poi la lascia a metà, la porta a termine, la cura con attenzione, guarda come vengono eseguiti i lavori, li controlla, fa in modo che i preventivi corrispondano alla spesa finale”. Ma questa TAV non è certo una cucina, e costruirla come si è fatto finora non è certo un riparare. E’ semmai un guastare, distruggere, un minare; territorio, ambiente, erario, servizi, legalità.

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