Vi ricordate il dibattito sul possibile palazzetto dello sport a Borgochiesanuova? Il Comune di Mantova sosteneva la sua necessità in quanto le strutture esistenti non bastavano. Noi ci siamo voltati indietro per guardare al Palabam e abbiamo chiesto che venisse fatta da subito una cosa semplice: che tutta la decennale operazione del palasport di Boccabusa venisse definitivamente sconfessata prima di anche solo ipotizzare di spendere ulteriori fondi pubblici per nuove strutture. La nuova giunta ha deciso di non rispondere.
Stiamo parlando dell’immenso project financing da oltre nove milioni di euro, del suo “intricato” iter amministrativo (che a catena coinvolge anche l’ex palazzetto dello sport di Porta Cerese); una struttura realizzata nel 2005 per “dare una opportunità a tutte le società sportive”, ma che da anni è una struttura a gestione privata, utilizzata in larga parte per festival musicali o fiere di settore. E tra cambi di gestione, amministrazioni comunali imbarazzanti e soprattutto i costi esorbitanti di una struttura così concepita, hanno continuato ad accumularsi migliaia di euro di debiti. Già quest’estate si parlava apertamente di cifre di bilancio critiche, un contenzioso col Comune per 200mila euro di Imu arretrata , 188mila euro di bollette arretrate del gas con Tea e anche 90mila euro di arretrato con Enel.
In un libero mercato in cui la politica sostiene la “bellezza” del privato, si scopre sempre di più che poi serve l’intervento pubblico anche perchè c’è un rischio d’impresa che evidentemente per qualcuno non vale. Il Comune di Mantova versa annualmente 180mila euro per sostenere il carrozzone del Palabam e, anche quest’anno, il supporto pubblico non mancherà. Sbloccati i 180mila euro annuali, saranno inoltre anticipati 90mila euro per la prima metà del 2016 (in modo da dare fiato alla stagione di basket e quella concertistica). Quello che i giornali hanno definito“salvataggio pubblico” è probabilmente anche peggio: è la continuità nel sostegno ad un progetto edilizio e gestionale che fin dall’inizio aveva le caratteristiche di un disastro. E se l’accusa nei confronti del Comune di Mantova di “favorire un privato” è giusta, è ridicolo che questa venga fatta anche da una opposizione (Lega Nord e Forza Italia) che fino a ieri né stata fiera attuatrice.
Fuori da questi giochi ci sono i cittadini, quelli che hanno bisogno di tutele sociali che la crisi e le “riforme” del welfare stanno spazzando via: tutti troppi “piccoli” per essere salvati, rispetto a interessi molto più grandi, quelli che negli Stati Uniti vengono definiti “too big to fail” (troppo grandi per fallire). A questo punto è fin troppo evidente che non ci sia bisogno né spazio per altre avventure edilizie con finalità sportiva.
La strategia di continuare a mettere pezze su pezze non paga e adesso è venuto il momento di iniziare a ragionare su un impegno concreto di cambiamento: togliere spazio ai privati, affidando la gestione del Palabam ad una azienda speciale realmente pubblica e trasparente che si occupi della parte sportiva affinché la struttura ritorni ad essere realmente al servizio dei cittadini.
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