“Un calcio al razzismo”, recita lo slogan del Torneo di calcio e di sport popolare “Mediterraneo antirazzista”. Quest’anno sono i 10 anni di Mediterraneo Antirazzista, progetto di sport popolare nato a Palermo, approdato anche a Catania.
È più di un torneo, è una serie di occasioni di incontro che attraversano le città: tornei nei quartieri, feste di piazza, carovane in giro per l'Italia e altri momenti in cui divertirsi con il cervello aperto e ricettivo.
Mediterraneo Antirazzista, un progetto che attraversa tutta la penisola (da Lampedusa a Genova, passando da Palermo, Catania , Napoli, Roma e Milano) con istanze antirazziste e modalità di coinvolgimento diretto dei migranti. Una pratica sportiva, che, intesa come occasione di incontro, scambio, confronto, è un efficace strumento di intervento sociale per opporsi ai fenomeni di xenofobia. Disabili, migranti, ragazzi difficili e non: lo sport popolare li unisce tutti, perché il suo scopo non è la competizione, ma l'inclusione.
A Catania le esperienze di sport popolare si contano sulla punta delle dita, purtroppo. Tra queste l’esperienza dei Briganti di Librino di rugby, che operano da più di dieci anni in un quartiere popolare, degradato, ad alta densità mafiosa, area di spaccio e criminalità, come Librino appunto, e l’esperienza della Boxe popolare portata avanti dal Centro Sociale Occupato Liotru, in via Montevergine, luogo di aggregazione libera, lontana dalle logiche del consumo, luogo di incontro e autogestione.
Noi dell’Unione Sindacale di Base crediamo fortemente nello sport come strumento per abbattere frontiere e costruire diritti. Lo sport deve essere accessibile a tutti. Lo sport crea aggregazione e socialità e tocca in maniera spontanea e immediata temi come l'antirazzismo.
L’USB Federazione di Catania sostiene e promuove l’esperienza dei Collettivi studenteschi, di LPS e delle Ragazze e dei Ragazzi della Piazzetta impegnati, in questi mesi, nell’organizzazione e nella realizzazione del Torneo di calcio ”Mediterraneo Antirazzista” a Catania. Un torneo che, attraverso lo sport popolare, porta avanti valori antirazzisti, antifascisti e antisessisti, in una dimensione di aggregazione slegata da logiche di profitto, costruita dal basso in maniera autorganizzata.
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