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Roma. Movimenti per la casa in Campidoglio il 4

Per aiutare le banche venete il Consiglio dei ministri si è riunito addirittura di domenica e ha trovato le coperture finanziarie per un’azione utile a pochi privilegiati, mentre quando è necessario guardare dalla parte di chi soffre la crisi, e sono in tanti, sorgono mille difficoltà e tutto si risolve con qualche briciola che cade dal tavolo. Anche sull’emergenza abitativa il percorso è lo stesso, tante chiacchiere ma nessun provvedimento socialmente utile e intanto c’è chi la casa la perde tra sfratti, sgomberi e pignoramenti e sono sempre di più coloro che non la possono affittare né comprare, con i loro redditi bassi, precari o inadeguati.

Roma sta a guardare tutto questo senza dare alcun segnale di discontinuità e pensando di risolvere le questioni sociali affrontandole come un problema di ordine pubblico? La sindaca Raggi e il neo assessore con delega alla casa Mazzillo devono mettere mano con urgenza alle necessità che sono sul piatto. Ci sono i soldi della Regione e del cosiddetto tesoretto Ater/Ici, quindi non ci sono scuse. Si mettano al lavoro subito e producano il censimento dell’emergenza abitativa della capitale, producano la progettazione e la programmazione necessaria insieme alla Regione.

Per sostenere queste urgenze saremo in Campidoglio dalle ore 16 in occasione del tavolo di confronto tra il movimento per il diritto all’abitare e l’assessore Mazzillo, fissato dopo la mobilitazione presso la sede del Patrimonio del 21 giugno scorso.

A questo appuntamento invitiamo tutta la città in emergenza abitativa per rafforzare il percorso verso la mobilitazione più ampia prevista per il 13 luglio prossimo, per sottolineare quelli che sono i reali problemi della capitale, questioni che questa amministrazione non sta affrontando e sta provando a nascondere dietro il polverone dei flussi migratori. Come se la colpa della crisi economica fosse dei migranti e si potesse risolvere negando l’accoglienza a chi fugge dalla guerra e dalla povertà.

Cominciamo a dire le cose come stanno- come abbiamo fatto ieri a Tiburtino III con la mobilitazione lanciata dalla rete popolare di zona che ha ridotto Casapound all’angolo di fronte alla dignità delle nostre lotte meticce-, e di chi sono le responsabilità dello sfascio cittadino, dell’abbandono delle periferie, delle tensioni xenofobe che si producono con le dichiarazioni irresponsabili rilasciate da Virginia Raggi nei giorni scorsi, prontamente raccolte da Casapound e dalla Lega con segnali di giubilo, con un rinnovato attivismo e con il riconoscimento istituzionale a Di Stefano tramite l’assessora Baldassarre che lo ha ricevuto come paladino delle fragilità sociali da lei tanto tutelate, a parole però.

 

 

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