La pioggia non è riuscita a fermare migliaia di manifestanti che sabato pomeriggio hanno detto no, per l’ennesima volta, al Terzo Valico del tracciato dell’Alta Velocità tra Tortona, Novi Ligure e Genova. Almeno in tremila si sono ritrovati per denunciare quello che gli organizzatori hanno definito “Un progetto inutile, devastante e costoso”. Le bandiere che hanno sventolato durante la marcia di sabato sono le stesse che da molti anni colorano le mobilitazioni del popolo della Val di Susa, e i manifestanti hanno sfilato dietro uno striscione che recitava “Niente compensazioni, nessuna moratoria. Fermiamo il Terzo Valico”.
Dall’una e mezza Piazza XX Settembre a Novi Ligure (provincia di Alessandria) ha cominciato lentamente a riempirsi, finché alle 15 alcune migliaia di persone hanno cominciato a muoversi, e man mano che la marcia proseguiva verso Pozzolo la partecipazione aumentava, nonostante il maltempo.
“Vogliono costruire 53km di alta velocità che costeranno come l’intera riforma Fornero, per risparmiare mezz’ora su merci che viaggiano per 40 giorni” denuncia un manifestante. Dallo scorso anno sono cominciati gli espropri dei terreni sui quali dovrebbero essere effettuati i lavori, ma la popolazione organizza periodicamente blocchi e presidi per rendere impossibile alla ditte appaltatrici di prendere possesso dei terreni. In molti casi le ditte coinvolte nel progetto sono esattamente le stesse attive in Val Susa – come la Cmc o la Cociv – o nella realizzazione di altre ‘grandi opere’ utili solo a riempire le casse di imprese collegate con il mondo politico e il malaffare.
La partecipata manifestazione di sabato, alla quale ha partecipato una nutrita delegazione del movimento No Tav della Val Susa, segue quella già organizzata ad ottobre, quando migliaia di No Tav sfilarono da Serravalle ad Arquata. Al corteo, accolto da numerose bandiere contro il terzo valico esposte da abitazioni, bar e negozi, era presente anche il sindaco di Pozzolo, Roberto Silvano, mentre gli altri sindaci della zona hanno disertato l’appuntamento. Del resto molti di loro non sono proprio ben visti dopo che hanno firmato una “moratoria-truffa” che rimanderebbe semplicemente di qualche tempo l’inizio dei lavori in modo da ingraziarsi la popolazione No Tav in vista delle prossime elezioni amministrative senza contribuire veramente al blocco dello scempio della zona. Sabato il movimento contro il Terzo Valico ha ribadito che la sua richiesta è quella dell’annullamento del progetto, niente di meno.
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