Sta entrando nella fase critica lo scontro sul Corridoio Autostradale (a pagamento) Roma-Latina. Oggi i Comitati che da anni si oppongono a questa ennesima grande opera, costosa e devastante per il territorio, si riuniscono in assemblea per discutere come fermare le ruspe e i cantieri che dovrebbero avviare i lavori. Sul piano dei costi dell’opera, questi saranno sostenuti per il 40 per cento dallo Stato a fondo perduto. Sulla Gazzetta Ufficiale si legge chiaramente che “Il costo dell’intervento della sola tratta A12 – Roma (Tor de’ Cenci), e’ quantificato in 594,4 milioni di euro al netto di IVA”. Ma l’operazione complessiva è ben più
è ben più onerosa ed è stata “ quantificata in 2.728,7 milioni di euro”.
L’impatto ambientale e sociale appare ancora più pesante. Lo stesso Istituto Nazionale di Urbanistica, in un recente documento ha scritto che “La realizzazione del collegamento diretto con la A12 (con impatti ambientali devastanti) non porterebbe dunque alleggerimenti sostanziali nel traffico in entrata su Roma (meno 5% e più precisamente sul GRA), che anzi in valori assoluti dovrebbe aumentare vista la maggiore portata della nuova autostrada e l’assenza di alternative”.Le vie legali per opporsi al Corridoio Autostradale sembrano ormai esaurite e i comitati lanciano un appello alla mobilitazione. Nei giorni scorsi hanno diffuso una lettera aperta alla Giunta Regionale per chiedere di bloccare l’opera diffondendone il testo e invitando a spedirle al Presidente Zingaretti. Secondo il quotidiano della Capitale, Roma Today, non devono essere poche le lettere di protesta che in queste ore sono state recapitate al Presidente Zingaretti ed all’Assessore Fabio Refrigeri. l’INU sottolinea inoltre “come decisioni di questa portata, che riguardano il futuro di tutti, vengano prese senza una pianificazione territoriale matura e condivisa. Per valutare in maniera consapevole fra le differenti soluzioni alternative – si legge ancora nel comunicato – bisogna avere chiari i problemi che si vogliono risolvere e avere strumenti e procedure di valutazione adeguati. E questo è il compito di una pianificazione, aperta e trasparente, scientificamente fondata e socialmente condivisa. Senza queste condizioni fondamentali c’è un problema di democrazia, perchè una democrazia effettiva deve essere informata e partecipata”.
La lettera da sottoscrivere e inviare recita: “Il sottoscritto chiede alle Signorie Vostre di non sottoscrivere l’impegno vincolante ad assumere a proprio carico qualunque onere derivante da contenzioso relativo all’opera denominata “autostrada a pedaggio A12-Roma-Latina e bretella Cisterna-Valmontone” per la quale sia stato fatto ricorso a procedure arbitrali. Tale richiesta viene fatta al fine di tutelare la qualità della vita dei cittadini, dell’ambiente e della vocazione agricola dell’agro romano e pontino, devastati dagli espropri e dall’inquinamento”.
La posta in gioco appare piuttosto rilevante, anche in termini economici. La Regione ha fatto appello al contenzioso con ARCEA, la società a capitale misto che era responsabile della progettazione e realizzazione del Corridoio autostradale Roma Latina. Secondo la delibera approvata dal CIPE per andare in gara è necessario che la Regione si accolli prima l’onere di questo contenzioso e si tratta di decine di milioni di euro.
Nel documento licenziato dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, viene chiesto al concedente di poter procedere all’invio delle lettere di gara previa acquisizione dell’impegno vincolante della Regione Lazio ad assumere a proprio carico qualunque onere eventualmente derivante da contenzioso relativo all’opera per cui è stato fatto ricorso a procedere arbitrato. Una sorta di cappio al collo per la Regione Lazio messo in campo dai poteri forti che intendono realizzare “con ogni mezzo necessario” l’autostrada a pedaggio (dunque con profitti assicurati nei prossimi decenni). Sulle iniziative legali da intraprendere e sulle “azioni sociali di opposizione all’opera” il Comitato No Corridoio si è dato appuntamento oggi alle 17.30 nella palestra di Spinaceto Cultura, in via Carlo Avolio 60. Anche chi si oppone all’autostrada si è detto convinto che dovrà ricorrere “ad ogni mezzo necessario”. Si prepara una Val di Susa alle porte di Roma?
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