Corrado Passera, sorridente come non mai, ieri è giunto in Valsusa, proprio in Val Clarea, proprio nel cantiere TAV.
La sua visita al cantiere come ex ministro delle infrastrutture e dei trasporti era dovuta alla volontà di controllare l’avanzamento lavori.
In effetti il povero ex ministro (già amministratore delegato di Intesa Sanpaolo) ci ha provato a verificare “l’eccellente lavoro svolto” ma proprio mentre se ne congratulava con il sempre più olivastro Virano, ha dovuto intterrompere il discorso a causa delle nubi di polvere che si alzano nel cantiere al minimo alito di vento (non solo polveri sottili, ora pure radioattive).
Per spostare l’attenzione dalla scarsa sicurezza del cantiere e dai gravi problemi che sta già creando ha colto l’occasione per fare un po’ di passerella con il suo neonato movimento politico “Italia Unica”. Il nome dice già molto, un paese unico, unico al mondo per la corruzione, un paese unico che da nord a sud spende soldi pubblici per il tav, cancella i servizi e smantella lo stato sociale.
Ma purtroppo nemmeno questo ripiego funziona. Nell’incontro con i sindaci del centrodestra, raccimolati dalla collina morenica all’alta valle, appena pochi secondi dopo aver dichiarato: “Dobbiamo essere vicino agli amministratori, alle imprese e ai lavoratori coinvolti e sostenere il loro impegno per lo sviluppo di quest’opera infrastrutturale” chi gli rompe le uova nel paniere? Pinard.
Arrabbiatissimo si rivolge al ministro: “Nel mio Comune la metà dei dipendenti é No Tav, nell’ufficio tecnico sono tutti No Tav. E così non riesco a concludere niente. La gestione dei progetti sulle opere di compensazione di Chiomonte l’ho affidata ai funzionari della Regione proprio per questo” – della serie è tutta colpa dei no tav, e continua – “I soldi sulle opere di compensazione sono elastici, un po’ ci sono e un po’ spariscono, a seconda dei casi – ha detto a Passera – e nei nostri Comuni, anziché aiutarci nel migliorare i servizi, ci vengono tolti. Se le cose continuano così, per le elezioni che ci saranno a maggio a Chiomonte, stiamo pensando di non fare più una nuova lista in continuità con l’amministrazione attuale, a favore della Tav, lasciando spazio ad altri. Non ci candidiamo più per protesta”. Sta a vedere che come l’orologio fermo che 2 volte al giorno segna l’ora esatta anche Pinard talvolta ne pensa una giusta!
Ecco come una bella giornata in Val Susa, una gita fuori porta, può diventare un incubo.
Un cantiere che in 3 anni ha scavato poco più di 300 metri con tutti sti costi per tenerlo lì e con tutta sta polvere che si insinua ovunque, una vergogna a cui solo l’uomo politico può dimostrarsi impassibile, e come se non bastasse anche i sindaci “amici” hanno scoperto che le compensazioni non arriveranno mai e si lamentano che gli ospedali vanno a pezzi…che dire?!
Proprio una giornata no.
da http://www.autistici.org/spintadalbass
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