Per la ventiduesima volta in solo 8 mesi, il governo ha nuovamente posto la questione di fiducia anche sul maxiemendamento al decreto legge Sblocca Italia. Il testo è approdato in Aula a Montecitorio, per essere approvato dalla Camera. La votazione è prevista per la giornata di venerdì 24 ottobre. L’annuncio è stato fatto dal ministro per i Rapporti con il parlamento, Maria Elena Boschi. Il decreto scade l’11 novembre e il governo ne ha deciso l’approvazione a tappe forzate. Il testo sarà blindato e resterà il regalo ai concessionari privati (vedi la gestione delle autostrade) oltre al “cospicuo ricorso a meccanismi derogatori rispetto alla disciplina ordinaria“.
Nel Decreto noto come “Sblocca Italia” la gestione dei rifiuti è affidata alle ciminiere degli inceneritori, le grandi opere con il loro insano e corrotto “ciclo del cemento”continueranno ad essere il centro dello “sviluppo” mentre interi territori – vedi quando accaduto a Genova, a Parma e in Toscana, aspettano da anni il risanamento ambientale. Addirittura il “sistema Mose” diventa la regola, con commissari e “general contractor” che gestiranno grandi aree urbane in tutto il Paese, partendo da Bagnoli. Infine viene ribadita la necessità della Via per la realizzazione delle opere di trivellazione, in particolare per quelle in mare, al fine di dimostrare l’assenza di effetti sulla costa delle opere di ricerca di idrocarburi.
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