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I Canadair antincendio sono pubblici o privati?

In questa estate di incendi devastanti, soprattutto nel Sud dell’Italia, è stato sollevato il problema di chi gestisca la flotta degli aerei antincendio che vediamo scaricare tonnellate d’acqua sui fuochi che dilagano nel paese.

Secondo alcune fonti i Canadair sarebbero gestiti da privati che intervengono su richiesta delle autorità pubbliche (Regioni, Protezione Civile etc.). Il fatto che vengano pagati in base agli interventi ha sollevato il dubbio, quasi automatico, che: più incendi, più interventi, più soldi.

Secondo altre fonti questa storia della flotta dei Canadair in mano ai privati sarebbe una bufala. Costoro sostengono a loro conforto che gli aerei sarebbero di proprietà della Protezione Civile come indicato nel sito stesso della Protezione Civile.

“La flotta è formata da mezzi aerei ad ala fissa o rotante. La maggior parte sono di proprietà del Dipartimento o appositamente noleggiati, altri vengono messi a disposizione dalle altre strutture operative del Servizio Nazionale e impiegati temporaneamente dal Dipartimento per la campagna Aib. Per questa stagione la flotta aerea si compone di 37 mezzi. Ai velivoli del Dipartimento (15 Canadair, quattro elicotteri S64 e dieci Fire Boss), si aggiungono altri otto elicotteri di media o grande portata (AB412, AB212, AB205, CH47) messi a disposizione da Vigili del Fuoco, Esercito Italiano, Marina Militare e Capitaneria di Porto. In totale, la flotta ha una capacità di circa 145mila litri di acqua e di liquido estinguente”.

Ma a contraddire questa versione c’è un passaggio riportato testualmente sul sito della Babcock International, la società multinazionale che, da quanto dichiara, avrebbe in gestione i 19 Canadair di proprietà della Protezione Civile: “Babcock gestisce una flotta di oltre 100 velivoli antincendio, che comprende sia elicotteri che aerei (leggeri, medi e pesanti). Inoltre, gestisce i 19 Canadair di proprietà della Protezione Civile Italiana. Grazie alla sua flotta, Babcock è in grado di svolgere una vasta gamma di missioni antincendio, tra cui lo scarico d’acqua, il trasporto di vigili del fuoco a terra, il coordinamento delle missioni e la raccolta di immagini in tempo reale da inviare ai centri di comando e di controllo”

In realtà, anche qui siamo in presenza di una zona grigia – consueto effetto dello smantellamento della gestione pubblica – secondo cui la gestione dei servizi di spegnimento degli incendi viene eseguita prevalentemente mediante appalti di forniture rilasciate a privati ma con mezzi pubblici.

Dopo la crisi della Protezione Civile nella fase “post Bertolaso” e dopo la legge Madia delgennaio 2017 (con la quale il Corpo forestale è stato accorpato all’Arma dei carabinieri), sulla gestione degli incendi in Italia sono cambiate parecchie cosette. Il costo dell’utilizzo dei Canadair pesa 55 milioni l’anno, a cui vanno aggiunte le ore di volo. La multinazionale Babcock offre al fine dello spegnimento degli incendi forestali italiani, appunto, i 19 Canadair, oltre a sei gruppi di 90 elicotteri e 3 aerei Cessna. Ed anche il passaggio del Corpo Forestale ai Carabinieri ha portato risultati irrisori sul piano dei costi ma pesantissimo sul piano della gestione e del controllo del territorio boschivo.

La logica che ha portato a questa situazione, è stata ovviamente quella che a Roma chiamano il “risparmio di Maria Cazzetta”. Nei ministeri si sono detti: perché spendere soldi per una flotta aerea antincendio che usiamo solo nel periodo estivo? A questo punto diamo in gestione la flotta ad un soggetto privato e utilizziamola solo nei mesi estivi quando ce n’è bisogno.

E’ evidente come in base a questa logica, l’ultima cosa alla quale pensano le autorità sia quella di riprendere in mano la flotta aerea anticendio o addirittura di potenziarla come sembra necessario. Ragione per cui di fronte a ondate di incendi come quella in corso (ma anche in quelli degli anni passati) non si riesce a fronteggiare l’emergenza. Hanno risparmiato magari 55 milioni, ma adesso ci sono danni per miliardi di euro. E a nessuno viene in mente che 19 aerei antincendio in un paese grande l’Italia siano pochi?

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6 Commenti


  • Mario Galati

    Chi dubita che i privati, pagati ad intervento, si arricchiscono di più se ci sono più incendi; chi dubita che, se c’è un’offerta potenziale cui corrisponde una domanda carente, allora occorre stimolare la domanda per far dispiegare pienamente le potenzialità dell’offerta e non lasciare sottoutilizzati i fattori produttivi; chi dubita di tutto ciò è un complottista.


  • PAPA FERNANDO ANTONIO

    ora mi spiego come gli incendi sembrano programmati, dando la colpa al caldo. la maggistratura non puo’ fare una una verifica.


  • Emilio Santa Maria

    Non si capisce però quanto lo stato paghi la gestione dei Canadair. Il costo a carico del ministero era 55 milioni. Ma ora? La manutenzione dei mezzi chi la paga? Dire che si siano risparmiati 55 milioni mi sembra inesatto in mancanza delle altre info


  • michele

    Si da in gestione un aeroplano quando i costi da sostenere sono molto piu alti dei “ritorni”. Faccio un esempio. Mettiamo che sono un proprietario di un jet che uso solo d’estate. Quando l’ho acquistato lo usavo molto di piu ma con l’avanzare dell’età lo uso molto meno, che faccio? Lo do in gestione ad una società che si accolla tutti i costi di gestione (manutenzione assicurazione, hangaraggio, carburante) e me lo “noleggia” all’occorrenza. Così facendo resto il proprietario del bene (dovessi trovarmi in difficoltà economica lo posso sempre vendere) e magari riesco a stipulare un contratto in cui, in caso di necessità, ho la precedenza assoluta. Cosi facendo pago meno rispetto a noleggiarlo da esterno e ce l’ho tutte le volte che mi serve. Fin quà tutto liscio, il punto è che quella che ti ho raccontato è la poesia, la prosa potrebbe essere molto diversa perchè poi toccherebbe spulciare le cifre dell’accordo e quì mi fermo perchè non ho elementi per parlarne


    • Redazione Contropiano

      Con i Canadair, però, non si va né in vacanza né in giro per business…


  • Domenico Vento

    In che modo in America spengono gli incendi ? ci sono aerei che hanno una capacità di 50/75 mila litri + autoestinguenti
    mentre i canadair di notte, quando i piromani decidono di appiccare il fuoco, non sono adatti, quando c’è vento non sono adatti portano uno sputo d’acqua (5000)litri appena arriva sulle fiamme parte dell’acqua evapora se incontra alberi resinosi , ah , ah mi viene da piangere e i piromani ridono, sono felici si divertono tanto per l’incapacità nostra di gestione
    occorrono aerei adatti ! perché non pensare di adoperare i DRONI ma non quelli giocattolo che ha comprato la RegioneSicilia con Musumeci . meglio ancora. Noi facciamo parte dell’UE ebbene i paesi dell’unione anch’essi hanno i boschi e le foreste andiamo a comprare i mezzi giusti nostri senza dover dipendere dagli altri e gli incendi spegniamoli da noi. Con una raccomandazione la manutenzione dei mezzi facciamola in INVERNO!

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