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No al nucleare. Blitz alla sede centrale della Sogin a Roma

Dal CO2 alle scorie radioattive, basta truffe ecologiche! Verso il convegno nazionale  del 22 gennaio “Un ossimoro si aggira per l’Europa: è l’ambientalismo capitalista”

È notizia di questi giorni che la Sogin (Società di gestione impianti nucleari, creata dallo Stato nel 1999) sta per essere commissariata, e diversi dirigenti sono indagati.

I fatti sono impietosi: i fondi messi a disposizione della Sogin ammontavano a 3.7 miliardi di euro (scaricati sulle bollette con la voce “oneri di sistema”) con la finalità di raggiungere il completamento dei lavori entro 20 anni. Ma ne sono passati 22 ed il costo è lievitato a 8 miliardi di euro.

Inoltre, dei 4 miliardi spesi finora, più della metà sono stati usati per pagare i dirigenti e i loro bonus. Non ci sorprende quindi che la Sogin sia finita recentemente al centro di un’inchiesta che ha fatto saltare diverse teste. Tante, ovviamente, meno quelle dei veri responsabili politici, i governi che si sono avvicendati in questi decenni e che sotto l’egida dell’Unione Europea hanno continuato a proporre una gestione privata di tutte le infrastrutture strategiche, compreso lo smaltimento dei rifiuti, da quelli urbani a quelli radioattivi.

Ora si propone il commissariamento. Sappiamo bene come vanno a finire queste cose: il supercommissario prende in mano la situazione e forte dei poteri conferitigli dalla situazione emergenziale ne approfitta per imporre ancora una volta le scelte del governo in materia ambientale, tramite processi che tagliano totalmente fuori la popolazione dei territori.

Mentre il Governo cerca una scusa per nominare un altro tecnico plenipotenziario, noi denunciamo i veri problemi che hanno portato a questa gestione delle scorie.

Siamo in un Paese in cui il pubblico è stato totalmente subappaltato agli speculatori privati. Anche la Sogin è stata gestita da Spa, ed il risultato è stato che le imprese coinvolte, dopo aver incassato 30 milioni di anticipo, hanno solo montato le gru all’impianto di #Saluggia.

Questa è l’ennesima dimostrazione della sconsideratezza di aprire ad una fonte energetica che lascia sulle spalle delle future generazioni un’eredità ambientale ed economica ingestibile. Perché amplificare un problema che ancora non siamo riusciti a risolvere?

Non vogliamo essere noi a pagare le scelte che ancora una volta ci vogliono imporre. Oggi, come nei mesi passati e come faremo anche al convegno contro il nucleare ci #opponiamo al ritorno al nucleare in quanto vera e propria #truffa ecologica ed ipoteca sul nostro futuro!

 

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