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Vi faccio un disegnino…

Ieri, che era il mio cinquantenario, ho detto che sarebbe stato il giorno più caldo mai vissuto a Roma e probabilmente fra i più freschi dei prossimi cinquant’anni.

Questo sembra certamente un po’ retorico, un modo di dire esagerato per fare scena.

E invece no.

Provo a raccontarvi questa figura estratta da uno studio di qualche anno fa a cui ho lavorato insieme a una serie di stimatissimi e qualificatissimi colleghi fra cui Vincenzo Gianmaria Alessio Paolo Sam che possono volendo venire qui ed aggiungere il loro punto di vista.

Seguitemi, è facile.

Per fare questa figura abbiamo preso 5 modelli climatici regionali per l’area del Mediterraneo e per ciascuno di questi abbiamo messo sul grafico l’evoluzione della temperatura media superficiale del mare (le lineette nere sottili). Lo zero corrisponde alla media del periodo 1961-1990.

Per rendere il grafico più leggibile (oh magari poi non ci siamo riusciti, dite voi) abbiamo aggiunto una linea nera più cicciotta per indicare la media fra questi 5 modelli.

Abbiamo aggiunto anche una fascia grigetta che rappresenta l’intervallo più probabile all’interno del quale crediamo che si possano effettivamente trovare questi valori di temperatura media.

E infine abbiamo aggiunto anche una linea rossa, cioè la temperatura media del Mediterraneo secondo i modelli di scala globale, che sul mare nostro ci andavano un po’ grossolani ma in realtà poi alla fine come vedete siamo lì.

Ma veniamo a ieri.

Quando abbiamo lavorato a questo studio ci trovavamo grosso modo nella zona cerchiata in verde. Faceva già caldino, ma tutto sommato, considerando la banda grigia dei valori più verosimili, eravamo ancora abbastanza vicini al Mediterraneo del secolo precedente. Perciò eravamo preoccupati certo, ma in fondo eravamo forse un po’ ottimisti a pensare che facendo vedere figure come questa ci saremmo decisi a fare qualcosa.

Ieri, che era – ripeto perché ci tengo – il mio cinquantenario, eravamo nella zona cerchiata di fucsia, notate la sagace scelta del colore. Anche oggi siamo nella zona fucsia. Ci stiamo inesorabilmente allontanando dal Mediterraneo del secolo scorso.

Intorno al 2050 saremo decisamente su un altro pianeta, e questo – mi dispiace un po’ dirvelo – è abbastanza indipendente da quello che sceglieremo di fare oggi con le emissioni di anidride carbonica, perché ormai abbiamo mandato talmente a puttane il sistema climatico che tornare indietro nel giro di 30 anni è impossibile.

Per questo, come dicevo ieri, sono ragionevolmente certo che la giornata di ieri, e soprattutto la nottata di merda appena trascorsa, non è stata poi così male rispetto a quello che ci attende. Per lo meno, sarà stata una notevole anticipazione.

Fra l’altro mi sto anche incartando con la consecutio temporum in questo saltare dal passato al passato prossimo, poi al presente, e poi al futuro. Ma insomma spero che ci siamo capiti.

Come continua la storia dopo il 2050 è ancora in parte nelle nostre mani, forse. Ma per oggi basta così.

In ogni caso vi sconsiglio fortemente – anzi vi prego non fatelo – di installare l’aria condizionata per stare più freschi d’estate a meno che non siate assolutamente certi che TUTTA l’energia necessaria per far funzionare l’impianto venga da una pala eolica o da un pannello fotovoltaico.

Questo è il link alla pubblicazione scientifica da cui è tratta la figura.

https://journals.ametsoc.org/…/94/1/bams-d-11-00136.1.xml

* da Facebook, grazie alla segnalazione di Elisabetta Canitano

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8 Commenti


  • vincent

    Eppure ormai l’aria condizionata è diventata indispensabile per sopravvivere d’estate, specie per chi ha la sfortuna di abitare in zone densamente trafficate dove tra smog, inquinamento acustico, afa e caldo torrido lo schioppettone è dietro l’angolo…


  • Andrea Vannini

    L’ aria condizionata? Pale eoliche e pannelli fotovoltaici? Calmanti, calmati e rifletti: siamo in pace o in guerra? La guerra non inquina (anche)? Le sanzioni dell’ “amico amerikano” non inquinano (anche)? Ecc. Non cazzeggiare anche tu sui comportamenti individuali. O si ha il potere politico o lo si subisce. “l’ ecologismo senza la lotta di classe é solo giardinaggio”. Buon compleanno.


  • Mauro

    Indovinate un po’ quanta Co2 viene prodotta fabbricando pale eoliche(strapiantiamo gli alberi x mettere le pale?) e pannelli fotovoltaici…


  • Sara

    Un appunto su l’aria condizionata in estate. La quale genera calore (insieme ad altre attività antropiche) che nel caldo estivo a sua volta porta alla creazione di quella che è stata chiamata “isola di calore” nelle città e simili. Io pensavo fosse un fenomeno ancora da studiare, invece gli hanno già dato un nome: https://it.wikipedia.org/wiki/Isola_di_calore.
    Detto questo, vero che per emissioni climalteranti e calore generato, l’aria condizionata non va tanto bene. Ma ricordiamoci pure che sono i padroni a dover morire di caldo e non noi. Privarci dell’aria condizionata, specie per i soggetti fragili, è una cavolata mostruosa.
    A voler essere utopisti bisognerebbe regolare per legge l’uso dell’aria condizionata, come si fa per il riscaldamento d’inverno. Ma come per il riscaldamento, sarebbe impossibile controllare… Un bel casino!


  • m

    sono i geologi e non i climatologi che sanno le cose
    i geologi hanno 250.000 anni di misurazioni
    i climatologi appena 500 anni
    la co2 oggi è meno che ai tempi di Nerone
    fatevi 2 conti


  • Gioconda

    Calmanti calmati e studia


  • EuroDeliri

    “In ogni caso vi sconsiglio fortemente – anzi vi prego non fatelo – di installare l’aria condizionata per stare più freschi d’estate a meno che non siate assolutamente certi che TUTTA l’energia necessaria per far funzionare l’impianto venga da una pala eolica o da un pannello fotovoltaico.”
    Per fare propaganda ai propri sponsor ci vorrebbe almeno un minimo di conoscenza delle cose di cui si parla.
    Ve lo faccio io un disegnino, Calmanti e Canitano: Bersani, nel 1999, ha sottratto al soggetto pubblico la produzione di energia elettrica (e quindi la politica energetica), regalandola alla speculazione privata, su cui si può così intervenire solo con uno strumento incentivante : i soldi della collettività passati agli investitori privati.
    L’unica funzione rimasta tecnicamente in mano al capitale pubblico è la distribuzione su scala nazionale. Ipocrisie a parte, la rete di distribuzione è quindi unica, e all’utente non è possibile distinguere la provenienza dell’energia elettrica che “viaggia sopra” quella rete, che sia nucleare d’importazione, idroelettrica, termoelettrica, presunte rinnovabili, pale eoliche “buone” o fossile “cattivo”, come se gli investitori avessero differenti profili e obiettivi. E’ un po’ come pretendere che il comune, per una sua spesa specifica, usi fondi derivati dall’Imu e non da alter entrate: secondo il principio dell’unicità del bilancio la massa delle entrate finanzia univocamente la massa delle spese, salvo destinazione di legge che, nel nostro caso dovrebbe essere rappresentata da una rete di distribuzione… a parte.
    L’uso di energia “solo da fonti rinnovabili” è un concetto buono da pubblicità del Mulino Bianco, di Legambiente o di emettitori di bollette per conto terzi, che pure loro ci fanno la cresta a danno dell’utente: ma questo per Canitano, Calmanti e c. non sembra essere un problema
    E con l’energia (intermittente e non programmabile) di pale eoliche e pannelli fotovoltaici non mandi avanti una comunità, a meno che non campi di soli servizi, molto meno energivori, ad esempio, di industria e trasporti: provate a mandare avanti una fonderia o un traghetto per la Sardegna con le pale e i pannelli, poi tornatemi a dire com’è andata.
    E’ per questo che noi occidentali, dopo avere esternalizzato gran parte delle attività manifatturiere, ora vorremmo imporre la transizione… ecologica ai paesi che abbiamo saccheggiato per cinque secoli, ma che ora ci stanno sorpassando perchè producono più valore di noi, e non certo con pale e pannelli.
    Una volta Contropiano faceva politica…


  • Donnie

    Concordo, ineccepibile.

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