Uno straordinario romanzo storico delle classi subalterne. “ Sole dell’avvenire. Vivere lavorando o morire combattendo” di Valerio Evangelisti, ci parla della Grande Depressione del 1883 -1895 come contesto storico su cui si sviluppa la narrazione nella quale vi è una dettagliata descrizione degli aspetti della vita quotidiana dei contadini. Ma in particolare – e in questo emerge una straordinaria attualità – la vita dei lavoratori “a giornata” che si muovono tra provincie o regioni . Lavoratori “precari” dell’Ottocento in cerca di opportunità di lavoro, massa di lavoro di riserva, utilizzati spesso per diminuire le garanzie ed il salario di chi aveva qualcosa in più della precarietà dell’esistente (mezzadri o fittavoli ), per contrastare la caduta di profitto per la grande proprietà terriera in seguito all’abbassamento dei prezzi dei prodotti agricoli determinati dalla crisi agraria e dalle importazioni alimentari dagli Stati Uniti, Argentina, Australia. Così il romanzo descrive le condizioni di arruolamento al lavoro ” …Quando serviva manovalanza per un’opera pubblica, a mezzanotte della domenica, nei sobborghi operai, veniva suonata una tromba .Gli aspiranti lavoratori dovevano mettersi a correre con una carriola di loro proprietà fino all’argine, alla palude,al cantiere in cui si richiedevano le loro braccia. I primi arrivati erano assunti per tutta la settimana. Chiaramente gli unici a ottenere il posto erano operai giovani e in buona forma . vaste folle per un lavoro pubblico anche per una sola giornata ….”. La quadratura del precario equilibrio di bilancio familiare tra sfruttamento femminile, lavoro precario e impegno politico retribuito, continuamente alternante. La solidarietà tra ” poveracci”, i braccianti, la risaia, la Bonifica delle paludi, la visione di progresso sociale e socialista che ha in opposizione quella conservatrice del mondo contadino. Gli ideali del movimento internazionalista che si diffondono maggiormente in Italia dalla Comune di Parigi , che rimangono, dato lo sviluppo delle forze produttive esistente, su una posizione di socialismo utopico, inizialmente la lotta di intellettuali contro lo Stato, di artigiani e piccola borghesia, non possono costituire una alternativa di potere (essendo ancora embrionale la formazione di una classe operaia ) alla grande borghesia, alleatasi con la monarchia nella costruzione dello Stato Unitario. Emerge così il ritardo delle organizzazioni operaie dovuto dal grado di sviluppo del”capitalismo italiano . Le iniziali azioni rivoluzionarie organizzate da gruppi ristretti in nome del socialismo e per le masse. La repressione poliziesca e militare verso gli oppositori politici , la censura politica, le rivolte dei braccianti. Sullo sfondo arriva la costituzione del Partito Socialista Romagnolo, il dibattito sulla rappresentanza parlamentare, la nascita delle Associazioni di braccianti che si preoccupano anche di trovare lavoro per i disperati e fanno pressione sulle Istituzioni per l’avvio di lavori pubblici di bonifica paludi. Si arriva così ad ottenere la bonifica delle zone di Ostia (Roma ), in ricordo della quale ancora oggi vi è Via dei Romagnoli .
Nel rapporto tra le organizzazioni di braccianti ed il Partito Socialista Rivoluzionario, è possibile individuare dei parallelismi storici : a) “… Il liberalismo del governo De Petris riconosce legali le società operaie scelte dal governo e di fatto cancella la possibilità di scioperare….”; b) “… Agli agrari conviene avere alle proprie dipendenze, piuttosto che famiglie stabili con un contratto annuale, una manodopera flessibile da impiegare in caso di necessità…”; c) La figura sociale dei braccianti come gli odierni precari
Questi solo alcuni spunti nella prima delle tre sezioni del volume primo della trilogia, che impegna l’autore in un prezioso lavoro di documentazione e ricostruzione storica vista e vissuta dalla parte dei meno abbienti . Un grande lavoro quello di Valerio Evangelisti, da inserire in ogni programma scolastico di storia .
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