Di seguito il testo di un appello al musicista Paolo Fresu, lanciato alcuni giorni fa dalla campagna BDS Sardegna e in particolare dalla Associazione Amicizia Sardegna Palestina
Caro Paolo Fresu,
Israele è stato condannato ripetutamente da Risoluzioni dell’Onu e da Dichiarazioni dell’UE per l’occupazione dei “Territori Palestinesi Occupati” con la guerra del ’67, per la indebita creazione di colonie israeliane in terra palestinese mediante azioni considerate “crimini di guerra” dall’art. 8 dello Statuto della Corte Penale Internazionale, per innumerevoli violazioni del Diritto Internazionale e la quotidiana negazione dei Diritti Umani alla popolazione soggetta all’occupazione.
Ciò che rimane alla comunità internazionale per i diritti umani per dissuadere Israele da questa tragica linea di condotta che ha scelto di seguire sono le iniziative per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) compreso il boicottaggio accademico e culturale. L’appello nasce dalla società civile palestinese e fa parte del movimento globale e ampiamente sostenuto volto a porre fine alla violazione dei diritti dei palestinesi in Palestina/Israele.
Noi rispondiamo a questa chiamata.
In una situazione di ingiustizia non prendere posizione equivale a prendere posizione per l’oppressore. L’oppressione dei palestinesi, che hanno perso la loro terra, le cui vite quotidiane sono interrotte dall’occupazione, che vivono in uno stato di continua depressione anche al giorno d’oggi, è qualcosa di cui dobbiamo occuparci. Per quale motivo dovresti mai accettare l’invito a esibirti in un paese che è così profondamente coinvolto nei crimini di guerra e nelle violazioni dei diritti umani?
Tenere un concerto in Israele in questo momento è moralmente equivalente ad esibirsi in Sudafrica durante il periodo dell’apartheid. La società civile palestinese ha chiesto il boicottaggio dell’apartheid israeliana e, così come avvenuto con l’apartheid sudafricana, molti artisti hanno deciso di stare dalla parte della solidarietà.
Noi speriamo sinceramente che tu faccia lo stesso.
Perché non unirsi alla crescente lista di artisti che hanno deciso di non prestare il loro nome ai tentativi di ritocco dell’immagine di un brutale regime di occupazione? Artisti di coscienza come Stanley Jordan, Faithless, Leftfield, Gorillaz, Klaxons, Roger Waters, Massive Attack, Gil Scott Heron, Santana, Pete Seeger, Pixies, Tindersticks, Elvis Costello, Ken Loach, Cat Power, Cassandra Wilson e molti altri che hanno rifiutato di legittimare occupazione, apartheid e crimini di guerra.
Noi sottoscritti, ti esortiamo ad annullare il tuo concerto in Israele, in programma per il 13 giugno 2014, e di astenerti dal programmare altri concerti in Israele fino a quando Israele non si conformerà pienamente alle richieste della campagna BDS. In questo modo, sosterrai i diritti umani del popolo palestinese e contribuirai a sollecitare una soluzione giusta e pacifica del conflitto in Medio Oriente.
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