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La lungimiranza corsara di Pasolini

Mentre nelle sale arriva il film di Abel Ferrara su Pierpaolo Pasolini interpretato da William Defoe, la figura, la vita e l’elaborazione di questo intellettuale urticante, scomodo e di una straordinaria capacità anticipatrice, continua ad essere oggetto di elaborazioni artistiche e filosoofiche. A Roma lunedi sera il teatro Quirino ospiterà uno spettacolo dedicato a Pierpaolo Pasolini – Dimmi … Pierpà – che si inscrive nell’ambito delle iniziative sulla figura del noto intellettuale a quasi quaranta anni dalla scomparsa.

L’appuntamento è particolare ed unico (una sola serata). Lo spettacolo, curato da Claudio Pierantoni, è uno squarcio sui testi di Pasolini, in particolare sul Pasolini saggista politico e poeta, quello meno noto al grande pubblico ma più profondo e intenso.

E’ il Pasolini attento ai temi dello sviluppo, del lavoro e del sociale e come al solito rivela la sua lungimiranza:. “Pensate a cosa possa significare in questa condizione una recessione e non potete certo non rabbrividire se vi si affaccia anche solo per un istante il parallelo con la Germania degli anni ‘30”. E’ l’estate del 1974, il Pasolini degli Scritti Corsari interviene alla Festa dell’Unità e, parlando di sviluppo, progresso e industrializzazione, vede i bagliori di una crisi profonda stagliarsi all’orizzonte. Un orizzonte oggi divenuto drammatica attualità. Questo è il filo conduttore che Claudio Pierantoni sviluppa nel suo “Dimmi, Pierpà”…lettera pubblica a Pier Paolo Pasolini, uno spettacolo teatrale appassionato con una selezione di testi pasoliniani incorniciati in luci, suoni e immagini, il tutto presentato con una recitazione potente. “Dimmi, Pierpà“ viaggia avanti e indietro nel tempo. Quello di Pasolini

 

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