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La competizione è globale. Il “clash” tra imperialismi e la questione nazionale

Questo numero di Contropiano/rivista è sostanzialmente monotematico.

I due contributi che presentiamo in questo numero, sono un documento politico della Rete dei Comunisti sulla situazione internazionale – “L’antimperialismo nell’epoca della competizione inter/imperialistica” – ed un lavoro del compagno Antonio Allegra su “Lenin e la Questione Nazionale” scritto durante le settimane della crisi catalana dell’autunno scorso.

Da circa un anno la RdC ha avviato un piano di ricerca teorica e sta sollecitando una riflessione collettiva sulla nuova fase strategica per meglio adeguare e dare organicità alla propria azione politica.

Nel dicembre 2016 con il Forum “Il vecchio muore ed il nuovo non può nascere” (i cui atti sono stati pubblicati nello scorso numero di Contropiano/rivista) ci siamo interrogati sulle analogie e le differenze tra l’attuale congiuntura del corso della crisi capitalistica e il periodo storico in cui Antonio Gramsci formulò questa riflessione ancora oggi utile.

Il documento della RdC che pubblichiamo puntualizza alcune tendenze in merito all’attuale stadio della competizione globale. Tale dinamica sta producendo una condizione di sostanziale equilibrio delle forze all’interno della quale i diversi soggetti in campo operano ognuno “pro domo sua” e in cui il confine tra competizione e collaborazione è in continuo movimento. Questi processi riguardano il piano finanziario ed economico ma anche quello militare.

A rendere ulteriormente indeterminato questo equilibrio sono le diverse faglie conflittuali locali che vanno dal Medio Oriente al Nord Africa, passano per l’Ucraina e i Paesi Baltici, arrivando fino all’Asia e alla Corea del Nord e spingendosi verso l’America Latina dove i focolai di tensione non si limitano al solo Venezuela ma si estendono all’intero subcontinente.

Per oggettivare questa condizione occorre operare un confronto con gli scenari internazionali precedenti, sia quello del periodo bipolare tra USA ed URSS dove la competizione era strategicamente alternativa e di carattere anche ideologico oltre che militare, sia quello ad egemonia statunitense (apparente, in quanto rimessa in poco tempo gradualmente in discussione) all’interno del quale il consesso globale era orientato e diretto da Washington.

Il testo del compagno Antonio Allegra che pubblichiamo analizza l’approccio di Lenin alla questione nazionale attraverso una efficace periodizzazione storica e contestuale che bene rende l’idea di un metodo di lavoro (quello leninista) dinamico, mai dogmatico ed attento, invece, alle molteplici contraddizioni con cui si manifestava tale questione.

Proprio in questo autunno – a ridosso del moto sociale indipendentista e repubblicano che sta scuotendo la Catalogna e che riverbera non solo in Spagna ma nell’intera Unione Europea – nell’area comunista si sono espresse posizioni politiche che, senza alcun tipo di approfondimento e di attualizzazione, hanno riproposto un approccio che ripete stancamente la difesa dello stato unitario e l’assoluta indifferenza verso il maturare di moti sociali alternativi i quali, al di là delle numerose ed evidenti contraddizioni, producono importanti crepe politiche nel quadro di comando della monarchia spagnola, nel complesso delle compatibilità della borghesia europea e nell’insieme degli interessi dei poteri forti del capitale.

Il sommario di questo numero di Contropiano

Introduzione (Michele Franco)

L’antimperialismo all’epoca della competizione interimperialista (Rete dei Comunisti)

Lenin e la questione nazionale (Antonio Allegra)

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