Potere al Popolo Parigi presenta il libro “Giovani a sud della crisi”, a cura di Noi Restiamo, per discutere della nostra condizione sociale, quella di un’intera generazione ormai costretta a un’unica e paradossale certezza, quella di un futuro precario.
Parlano della nostra generazione lamentandosi del fatto che siamo “pigri” o “choosy”, indicando che dovremmo essere più intraprendenti, emigrare e accettare lavori a qualsiasi condizione o, ancora meglio, lavorare gratis in stage o in alternanza scuola-lavoro. Costruiscono intorno a noi una retorica che ci vede in competizione gli uni contro gli altri e con una possibilità di salvezza figlia solo dell’intraprendenza individuale.
Una retorica messa in atto in un ingannevole scontro inter-generazionale, definendo privilegiati i lavoratori con ancora dei diritti, e in una falsa paura verso i più poveri e gli stranieri per quello che potrebbero prenderci.
Una retorica che cerca di deviare l’attenzione da una condizione sempre più critica per la nostra generazione: livelli di disoccupazione giovanile alle stelle, le scarse prospettive di trovare un lavoro degnamente retribuito, la precarietà strutturale, la mancanza di fondi nella formazione che costringe a spostarsi dai propri territori verso i pochi “poli d’eccellenza” finanziati da pubblico e privato.
L’emigrazione giovanile ha raggiunto in questi anni numeri impressionanti, equivalenti solo a quelli del dopo guerra, ma con una forte caratterizzazione di giovani con alti titoli di studio, tanto da far parlare di “furto di cervelli” ad opera dei paesi del centro produttivo dell’UE.
“Giovani a sud della crisi” vuole essere un’analisi militante della situazione concreta che si trova a vivere la nostra generazione, individuando le politiche che investono il mondo della formazione, le trasformazioni del mercato del lavoro e le dinamiche migratorie, che in forma crescente caratterizzano la nostra condizione sociale. Una generazione sulla quale si accumulano i risvolti della crisi economica e delle riforme che in questi anni hanno operato un attacco frontale alle classi popolari, accentuando la crisi sociale che ci troviamo a vivere.
La nostra analisi vuole individuare le tendenze di fondo che determinano le nostre vite e inserirle nel quadro dell’Unione Europea, istituzione che segue una ristrutturazione lungo una dinamica centro-periferia, con un nucleo di paesi a capitalismo maturo sempre più coeso, a trazione tedesca, e una serie di paesi periferici, sempre più vincolati a una produzione a basso valore aggiunto, che competono tra loro sul costo del lavoro.
Parlano di noi per parlare di disoccupazione, debito pubblico, nuova emigrazione, istruzione inadeguata. Ora parliamo noi perché sappiamo chi ci sta rubando il futuro.
Domenica 3 marzo, ore 18
presso Espace Nogozon
6 rue Julien Lacroix, 75020 Parigi
https://www.facebook.com/events/795737057458338
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa