Menu

Roma 1982. Non ci fu solo l’attentato alla Sinagoga, la storia va raccontata tutta

In questi giorni si sono tenute alcune celebrazioni ufficiali per ricordare i quaranta anni dall’attentato alla Sinagoga di Roma in cui venne ucciso un bambino, Stefano Gay Tachè, e decine di fedeli ebraici rimasero feriti da alcune bombe a mano e colpi di arma da fuoco sparati da un commando palestinese.

Fu un atto esecrabile. Sparare nel mucchio e su un folla all’uscita di una funzione religiosa con l’uccisione di un bambino è lontana anni luce da una azione militare della Resistenza, anche di quella – del tutto legittima – del popolo palestinese.

Ma gli articoli usciti e circolati su questo tragico evento hanno completamente rimosso il contesto di quanto avvenuto e questo non è accettabile da alcun punto di vista. La contestualizzazione è decisiva, non per giustificare ma per capire e offrire alla storia tutti i suoi fattori di conoscenza.

L’attentato alla Sinagoga di Roma avvenne meno di un mese dopo delle stragi contro i palestinesi nei campi profughi in Libano, in particolare con gli eccidi di Sabra e Chatila effettuati dai falangisti libanesi con l’aperta e riconosciuta responsabilità israeliana che con le sue truppe aveva circondato i campi profughi in Libano dopo l’operazione militare “Pace in Galilea”. Anche lì furono vennero uccisi donne e bambini, indiscriminatamente, a centinaia, sparando nel mucchio. Non c’è mai una simmetria dell’orrore ma i fatti portano sempre conseguenze.

Non solo. Sempre a Roma il 17 giugno del 1982, furono uccisi due militanti palestinesi. Uno Nazim Mathar, di 20 anni e giornalista del quotidiano “Al Amba” venne freddato a colpi di pistola sotto casa in via  Tranvaglia a Montesacro.

L’altro, Kamal Youssef Hussein, vice responsabile dell’Olp in Italia, dilaniato dalla bomba posta nella sua automobile nel quartiere Appio-Latino.

I due attentati mortali, avvenuti a Roma quattro mesi prima dell’attentato alla Sinagoga dell’ottobre 1982, vennero organizzati dal Mossad israeliano.

Lo stesso Mossad che l’anno prima, l’8 ottobre 1981, all’Hotel Flora di Roma aveva ucciso con una bomba il dirigente palestinese Majed Abui Sharar e nove anni prima – 16 ottobre 1972 sempre a Roma – aveva ucciso sotto casa a colpi d’arma da fuoco l’intellettuale palestinese Wael Zwaiter.

E’ bene che si conosca tutta la storia per potere dare un giudizio completo sul sangue versato per le strade di Roma nel contesto della lotta del popolo palestinese contro l’occupazione coloniale israeliana.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

1 Commento


  • Simone

    Finalmente qualcuno che ricorda il contesto di quella fase storica del conflitto Arabo-Sionista. Evento tragico che però, appunto, va contestualizzato nell’escalation dell’aggressione Sionista in Libano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *