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Ucraina tra Russia e Nato. Storia, causa e contesto di un conflitto

L’ultimo libro di Marco Pondrelli, intitolato Ucraina tra Russia e NATO (ed. Anteo), entra a far parte del lungo processo di costruzione del marxismo del Ventunesimo secolo di cui i compagni comunisti cinesi, Xi Jinping in testa, risultano i protagonisti e gli artefici principali, ma non certo gli unici.

La corretta e feconda tesi principale del libro, supportata da una miriade di “fatti concreti” (Lenin), è che la guerra in Ucraina sia stata progettata, promossa e forzata dall’imperialismo statunitense fin dal 2013-2014, in un processo suddiviso in tre tappe distinte.

Nella prima fase troviamo, nell’inverno del 2014, la solita “rivoluzione colorata” e il consueto golpe mascherato da “movimento democratico” contro un presidente eletto realmente con modalità democratica, riconosciuto persino dall’Unione Europea nel 2010.

Quanti soldi hanno speso Washington e la CIA per fomentare i cosiddetti “eventi di piazza Maidan” nel cinico e voluto silenzio anche di gran parte della sinistra, ivi compresa la sua sezione che si autodefinisce “antagonista”!

Persino un quotidiano certo non sospettabile di simpatie filorusse come il Manifesto aveva riconosciuto, in un articolo di S. Pieranni intitolato Ucraina: i finanziatori della rivolta “on demand” e pubblicato all’inizio di aprile del 2014, tale indiscutibile fenomeno made in USA.

«E a Kiev? Cominciamo da un ex analista Cia. “Ora, la domanda è: chi ha provocato l’agitazione generale? Abbiamo prove indelebili, sulla base di una conversazione telefonica intercettata. E chi sta parlando? L’assistente del segretario di Stato per gli affari europei, Victoria Nuland. Parla con il nostro ambasciatore a Kiev. E cosa dice? Dice: “Yats, Yats, Yatsenyuk, è lui il ragazzo che ha esperienza economica, l’esperienza di governo, è lui il nostro uomo”.

Ora, indovinate un po’: poche settimane dopo Yatsenyuk è diventato il primo ministro ad interim dell’Ucraina. Non sto dicendo che il National Endowment for Democracy sia completamente responsabile, ma sicuro è stato un catalizzatore.

E quando hai 65 progetti in Ucraina finanziati con 100 milioni di dollari, se fossi un russo, direi “Sembra che stiano cercando di fare con l’Ucraina quello che hanno fatto per il resto dell’Europa orientale”, cioè allargare la Nato a est, in funzione anti russa.

A parlare è Ray McGovern (su democracynow.com), ex analista CIA per 27 anni. McGovern fa un rapido riferimento anche alla National Endowment for Democracy (NED), braccio economico della CIA attraverso i finanziamenti alle ong locali, cui arriveremo a breve».

Nell’ottimo saggio di Pondrelli vengono riportate tutta una serie di notizie indiscutibili e sicure anche sui finanziamenti statunitensi, effettuati già nel corso del 2013 attraverso fondazioni “private” quali la National Endowment for Democracy (NED), a favore degli apparati mediatici ucraini e delle organizzazioni del posto antigovernative, quali ad esempio Hromadske TV.

Sempre nel saggio in via di esame troveremo la minuziosa e attenta descrizione della seconda fase dell’operazione statunitense contro la Russia, la cui durata va dal 2014 fino al giugno del 2021, con una guerra reale scatenata dal governo paranazista di Kiev contro le popolazioni civili russofone della Crimea e del Donbass; oltre al terzo periodo che inizia con la famigerata, infame e provocatoria decisione presa al vertice della NATO tenutosi a Bruxelles nel giugno del 2021, avente per oggetto l’adesione proprio dell’Ucraina (confinante per migliaia di chilometri con la Russia) all’organizzazione militare egemonizzata da Washington fin dal 1949.

Consigliamo quindi vivamente un’attenta lettura dell’ultima fatica di Marco Pondrelli, visto che nel libro in via di esame emerge anche con chiarezza la matrice (poco) nascosta che indirizza la politica internazionale dal 1940-49 ad oggi, ossia quella volontà dell’imperialismo statunitense di dominare su scala mondiale che, tra tante altre “cosette”, spiega e permette di decifrare anche le costose e continue mosse di Washington nell’area ucraina dal 2013 a oggi.

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