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Freedom Flotilla. Bloccata anche la Dignitè

Per due ore, nel tardo pomeriggio di ieri, la “Dignitè” è stata ormeggiata a Ormos Kouremenos, un piccolo porto nella parte più orientale di Creta. Ha bisogno di fare rifornimento  un’ultima volta prima di salpare per Gaza.
Improvvisamente, come ha già messo  1.000 litri ed è in attesa di una secondo rifornimento, una cannoniera della guardia costiera greca appare. I passeggeri della “Dignité” immediatamente comprendono. In questa piccola baia dove ci sono solo barche da pesca in legno, sanno che è lì per loro. La guardia costiera  si sta avvicinando.
La Guardia Costiera chiede educatamente i documenti.  Così è iniziata una discussione di due ore a bordo con il controllo dei documenti.  A bordo i militanti – tra cui Olivier Besancenot – restano in fase di stallo.
“E ‘ ingiusto”, dicono tutti. Questo è stato l’ultimo passo prima della grande traversata. Una dozzina di uomini in uniforme, molto cortesi , che circondano la “Dignité”. Si moltiplicano le telefonate, probabilmente per fare riferimento a una autorità lontana. La Guardia Costiera controlla i passaporti e annota con attenzione i nomi.
Non trovano niente di strano nell’imbarcazione. Il capitano non ha tenuto  un diario di bordo ed i costi di entrata nel porto turistico, 30 euro, non sono stati pagati.  Solo che in questo non piccolo porto di pescatori, non c’era la capitaneria per dichiarare il loro arrivo. Dobbiamo aspettare. I passeggeri si preparano a mangiare, il menù di questa sera:  pasta, pollo, coppa e lenticchie.
“Siamo spiacenti” sono le 22 quando la Guardia Costiera ci dice  che dobbiamo seguire in un altro buon segno per le autorità portuali e la “dignité” potrà salpare  la mattina seguente (Giovedi ‘mattina).
Nel frattempo continuano a controllare i documenti della barca per fare fotocopie. Assicurano che non c’è nessun problema. Uno di loro ripetutamente si è scusato: “Mi dispiace”. Omeyya Seddik, uno dei passeggeri risponde: “Tu fai il tuo lavoro, è normale.”
La “Dignité” riparte dunque nella notte dal porto di Xinthya, scortati dalla Guardia Costiera che li precede. Troppo veloce. Più volte sembra scomparire nella notte come se in fondo non fosse mai stata seguita.
I passeggeri  non sanno come reagire. Cosa fare? Mantenere una speranza sottile? 
Tre giorni che sono in mare, tre giorni che giocano al gatto col topo senza sapere se è un gatto. La dignité non potrà andare a Gaza. Era l’unica nave della “Freedom Flotilla” che era  riuscita salpare e raggiungere nel tempo sperato Gaza.
Alla fine è andata un pò più avanti  di altri, probabilmente non basta. “Siamo tutti impegnati” hanno detto. “Domani se potremo  andare, noi continuiamo verso  Gaza”.
http://www.liberation.fr/monde/01012347564-flottille-pour-gaza-le-dignite-intercepte-par-les-garde-cotes-grecs

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