Per fortuna “non” era una guerra per il petrolio! Ora il Pentagono scopre che un soldato ferito o ucciso su 8 è determinato dalle scorte ai convogli di carburante che devono rifornire le basi Usa. Sul piano militare è facile da capire: i convogli sono lenti, di grandi dimensioni, scortati – sì – ma non certo con centinaia di uomini (si finirebbe per consumare l’equivalente del trasportato…). Insomma: bersagli relativamente facili, colpendo i quali di danneggia pesantemente la logistica bellica Usa.
E quindi parte la campagna per il “risparmio energetico” dentro le forze occupanti.
Potrete trovare tutte le informazioni, le cifre, ecc a questo indirizzo
http://money.cnn.com/technology/storysupplement/cost_military_oil_addiction/?iid=HP_Highlight
naturalemnte in inglese, perché le nostre forze in questo momento non ci permettono di darvi anche la traduzione.
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