La discesa dell’economia spagnola accelera nell’ultimo scorcio del 2012. L’Istituto Nazionale di Statistica rivela che nel quarto trimestre 2012 il Pil è calato di un altro 0,7% rispetto al trimestre precedente e dell’1,8% su base annuale. Come sempre, gli analisti si aspettavano danni minori: una contrazione trimestrale dello 0,3% e annuale dell’1,7%.
Mariano Rajoy, al centro di critiche universali, ha preannunciato che il governo presenterà un nuovo pacchetto di misure di “stimolo” all’economia (fin qui, in realtà, l’ha depressa in modo irrecuperabile). Le misure dovrebbero includere soprattutto – e ci saremmo sorpresi del contrario – agevolazioni per gli imprenditori.
Ma il nuovo anno potrebbe andare molto peggio di quanto fin qui previsto. Le ultime stime del Fmi, secondo l’ultimo outlook di una settimana fa, vedono la Spagna contrarsi al ritmo dell’1,5% nel 2013. La ripresa è ottimisticamente attesa per il 2014, ma molto meno “consistente” di quanto ci si aspettava fin qui (+0,8% invece che il +1% stimato in precedenza).
In questo scenario, la disoccupazione risulta ormai fuori controllo. Alla fine del 2012 il tasso di disoccupazione ha sabilito un nuovo record (26,02% rispetto al 25% del trimestre precedente). Il paese ha archiviato il 2012 con ben 691.700 disoccupati in più rispetto al 2011, portando il totale a un passo dai 6 milioni di unità (5,97 mln).
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