Continua in Bulgaria la macabra sequenza di immolazioni con il fuoco, cominciate a margine delle proteste popolari partite un mese fa contro la crisi, il caro-elettricità, l’arbitrio dei cartelli energetici e la corruzione della classe politica.
Il sesto caso si é registrato stamane poco prima delle 8 locali (7 in Italia) a Sitovo, località lungo il Danubio. Secondo quanto riferito dalle agenzie d’informazione locali, nello stadio del paese un uomo di 41 anni si é versato addosso della benzina e si é dato fuoco. Alcuni testimoni sono accorsi e sono riusciti a spegnere le fiamme. L’uomo é stato ricoverato in ospedale con gravi lesioni e in pericolo di vita. ”Non c’é pane, non ce la faccio più”, avrebbe gridato prima di darsi fuoco. Secondo l’agenzia Vesti, l’uomo é sposato e ha un figlio, lavora nell’edilizia ma da 5 anni é disoccupato.
Ieri invece nella città di Bobov Dol il 59/enne Simeon Simeonov, un minatore licenziato nei giorni scorsi, si era dato fuoco per strada davanti agli occhi di suo figlio ed ora é in ospedale con lesioni sul 30% del corpo. Il 13 marzo scorso a Sofia davanti alla presidenza si era dato fuoco il fabbro 52/enne Dimitar Dimitrov, le cui condizioni in ospedale restano gravi. Altri tre bulgari si erano dati fuoco nel mese di febbraio in segno di protesta e più tardi erano morti in ospedale.
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