Menu

Grecia: i nazisti picchiano, gli antifascisti gettano in mare un loro leader

Duro colpo per l’immagine – e soprattutto l’orgoglio – dei nazisti greci di Alba Dorata. Che martedì scorso erano impegnati in una delle loro violente scorribande a Chania, seconda città di Creta. Durante una sorta di corteo organizzato da alcune decine di loro nelle vie dell’antica città hanno dapprima aggredito un gruppo di tre immigrati, e poi si sono dedicati ad alcuni membri del Partito Comunista (Kke) presenti ad una riunione in una loro sede. Non contenti, gli squadristi di Chrysi Avgí si sono scagliati anche contro alcuni supporter della squadra di calcio dell’Aek Atene. A quel punto però la situazione è cambiata di segno e gli inseguitori sono improvvisamente diventati inseguiti. Infatti gli ultrà dell’Aek ed altri antifascisti che nel frattempo erano accorsi hanno iniziato ad inseguire i fascisti, spingendoli verso il porto di Chania. Qui, non potendo più fuggire, sono stati puniti dagli antifascisti ed hanno ricevuto una sonora lezione, mentre il loro capo locale, Stelios Vlamakis è stato preso e gettato in mare. Finalmente è arrivata anche la Polizia ma non per bloccare la razzia squadrista di Alba Dorata, ma per bloccare quella che alcuni media hanno definito una ‘rissa’: alla fine quattro membri del partito neonazista e due antifascisti sono stati arrestati.

E’ uno degli ultimi episodi che dimostra che la reattività politica e sociale contro i neonazisti in Grecia comincia a crescere, non sopportando più le continue e violente aggressioni di cui si rendono protagonisti i fascisti grazie all’impunità di cui godono e all’aperta protezione da parte della polizia e delle autorità politiche. L’ultima grave aggressione è avvenuta nella città di Xanthi, nel nord del paese. Dove giovedì sera, nella piazza centrale della città, gli squadristi hanno minacciato e aggredito un gruppo di giovani musulmani e di studenti stranieri che si recavano alle lezioni pomeridiane in una scuola privata. A farne le spese soprattutto un trentenne proveniente da una località vicina, Pachni, colpevole di parlare il pomacco, una lingua parlata dai membri di una piccola minoranza musulmana che vive nelle regioni del nord-est della Grecia, in Bulgaria e nella regione di Istanbul. Il ragazzo è stato circondato e picchiato con i bastoni da otto fascisti che indossavano caschi da motociclista. Il 30enne ha riportato numerose lesioni alla testa e al corpo ed è stato ricoverato all’Ospedale di Xanthi. Poco dopo la squadraccia si è diretta verso la scuola privata e ha bloccato alcuni ragazzi, chiedendo loro i documenti per verificarne la ‘grecità’, mentre alcune ragazze di origine turca che avevano assistito alla scena si rifugiavano all’interno di un negozio per sfuggire al controllo e a una possibile aggressione. Alcuni poliziotti che erano presenti a poca distanza non si sono degnati di intervenire, ma poco dopo i circa 40 fascisti – tra di loro anche numerosi adulti – sono stati affrontati da un gruppo di militanti del locale Circolo Autonomo e ne è nato uno scontro fisico.
L’indignazione si è diffusa tra la popolazione della città, e il giorno dopo circa 2500 persone sono scese in piazza rispondendo all’appello degli antifascisti e delle comunità delle minoranze etniche. Secondo la polizia si è trattato del corteo più partecipato degli ultimi anni, promosso su iniziativa del deputato di Syriza Zeybek Hussein sostenuta anche dai socialisti del Pasok e di Dimar, dai Verdi, dalla Camera del Lavoro, dall’Associazione degli Insegnanti della Scuola Media di Xanthi, dall’Unione Agricola degli agricoltori di Topeiros, dall’Unione dei medici dell’ospedale di Xanthi, da alcune associazioni di cittadini. Il corteo si è diretto verso la zona di Pan Tsaldàris, nei quartieri della minoranza di origine turca e bulgara, è poi sfilato nel centro della città, di fronte alla sede di Alba Dorata ed è arrivato di nuovo nella piazza principale.


- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *