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Maggie Thatcher: in pochi la rimpiangono, alcuni festeggiano


Sarà veramente dura per i media e l’establishment dell’UE, questa volta, far passare una versione buonista e agiografica della ‘lady di ferro’, scomparsa ieri a Londra a causa di un ictus.
Il ricordo di ciò che Maggie Thatcher ha rappresentato per la classe lavoratrice britannica e gli strati sociali meno abbienti di quel paese è troppo vivo affinché possa prevalere una ricostruzione di comodo e omissiva del decennio dominato dal ‘thatcherismo’. 

Non è stata nè diplomatico nè tenero il noto regista britannico Ken Loach, la cui sarcastica provocazione sull’ultimo saluto alla lady di ferro ha fatto velocemente il giro del mondo. «Privatizziamo il suo funerale. Lo mettiamo sul mercato e accettiamo l’offerta più economica. È quello che avrebbe voluto», ha scritto Loach.
«Margaret Thatcher è stata il primo ministro più controverso e distruttivo dei tempi moderni» ha sostenuto il regista di tanti film dedicati alle nefaste conseguenze sociali del thatcherismo e ai conflitti generati dai suoi assalti ai diritti e alle condizioni della classe lavoratrice britannica. «La disoccupazione di massa, la chiusura di fabbriche, le comunità distrutte: questa è la sua eredità. Era una combattente e il suo nemico era la classe operaia inglese. Le sue vittorie sono state aiutate dai capi politici corrotti del Partito laburista e di molti sindacati. È a causa di politiche avviate da lei che siamo in questo casino oggi». Loach ha avuto parole pesanti anche per Tony Blair, figlio di una cultura politica teoricamente opposta a quella della lady di ferro ma che in realtà si è collocata nello stesso solco: «Se la Thatcher era la suonatrice di organetto, lui era la scimmia». Il regista di ‘Riff Raff’ e ‘Piovono pietre’ è stato tra i pochi a ricordare che l’inquilina di Downing Street tra il 1979 e il 1990 fu una fiera oppositrice delle sanzioni contro il Sudafrica razzista e più volte definì Nelson Mandela, il leader del movimento antiapartheid, come un terrorista.

Decisa e netto anche il commento di Ken Livingstone, detto ‘ken il rosso’, sindaco laburista di Londra dal 2000 al 2008: ”Le politiche di Margaret Thatcher erano fondamentalmente sbagliate. Ha provocato l’odierna crisi degli alloggi, ha prodotto la crisi delle banche e quella dei sussidi pubblici”.

Se in molti affermano che non rimpiangeranno certo ‘Maggie’, altri ieri hanno festeggiato apertamente la sua dipartita. E’ il caso ad esempio dell’ex leader della Durham Miners Association, David Hopper, che ieri ha brindato, oltre che al suo 70simo compleanno, anche alla scomparsa della sua acerrima nemica ai tempi dell’epico sciopero durato un anno, dal 1984 al 1985, e che si concluse con i licenziamenti di massa di decine di migliaia di minatori e uno smantellamento industriale che trasformò in deserti interi territori del Regno Unito. Oggi è «un grande giorno» ha detto David Hopper. «Per i sindacati questo giorno non è arrivato abbastanza in fretta ed io sono felice di essere vissuto abbastanza per assistervi, questo è il più bel regalo di compleanno che io possa aver ricevuto». E poi l’anziano sindacalista ha ricordato che la Thatcher «aveva un odio assoluto per i lavoratori». «Ho ancora un amaro ricordo di quello che fece, rivolse il paese contro di noi con un violenza che fu terribile».

Anche il leader del partito repubblicano irlandese Gerry Adams non ha lesinato critiche al vetriolo all’appena scomparsa leader politica del paese occupante. «Da primo ministro, la Thatcher ha fatto molto male al popolo britannico e a quello irlandese», ha scritto il presidente del Sinn Féin. «Le comunità operaie sono state sono state devastate a causa delle sue politiche. Il suo ruolo negli affari internazionali è stato ugualmente belligerante sia a sostegno del dittatore cileno Pinochet e ai Khmer Rossi, sia per la sua opposizione a sanzioni contro l’apartheid in Sud Africa. 
Qui in Irlanda il connubio delle vecchie politiche militariste con le misure draconiane prolungò la guerra e ha causato grande sofferenza. Abbracciò la censura, la collusione e l’uccisione di cittadini in operazioni segrete, tra cui avvocati come Pat Finucane, accanto a operazioni militari più aperte e si rifiutò di riconoscere i diritti dei cittadini a votare per i partiti di loro scelta. Il suo fallimento negli sforzi di criminalizzare la lotta repubblicana e dei prigionieri politici è parte della sua eredità. Va notato che in completa contraddizione con il suo atteggiamento pubblico, aveva autorizzato un canale di comunicazioni con la leadership dello Sinn Féin, ma non è riuscita ad agire di conseguenza”. 
Secondo Gerry Adams «Margaret Thatcher sarà soprattutto ricordata per il suo ruolo vergognoso durante gli scioperi della fame epici del 1980 e del 1981 (quelli durante i quali morirono Bobby Sands e altri nove prigionieri dell’Ira e di altri movimenti repubblicani e di sinistra): la sua politica irlandese fallito miseramente». 

I media riportano oggi con ‘orrore’ e commenti ‘scioccati’ dei festeggiamenti che ieri hanno animato alcuni quartieri di Londra, in particolare a Brixton, ma anche di altre città inglesi e irlandesi. O quelli che sono andati in scena dall’altra parte dell’oceano, in quell’Argentina contro la quale Maggie Thatcher combattè e vinse una breve ma sanguinosa guerra sul possesso dell’arcipelago delle Malvinas.

E così come in Gran Bretagna ed in Irlanda, anche altrove, nel resto del mondo, il coro ipocrita della santificazione della ‘lady di ferro’ è stato rotto da numerose dichiarazioni. Come quella di Giorgio Cremaschi, a lungo leader della Fiom-Cgil e oggi animatore del Comitato No Debito.
«Nemmeno una lacrima ipocrita per mrs Thatcher. Il leader politico che in Europa, dopo i dittatori fascisti, ha fatto più male al lavoro» ha detto Cremaschi.
Assai esplicita anche la presa di posizione dell’Unione Sindacale di Base che scrive in un comunicato: “La USB non condivide i giudizi postumi che tanta parte della politica nazionale e internazionale sta dando sull’operato della Thatcher facendola assurgere al ruolo di grande statista. Margaret Thatcher è assurta invece a simbolo del capitalismo più sfrenato che non ha esitato a attaccare i lavoratori britannici per affermare gli interessi del capitale attraverso lo sfruttamento, i licenziamenti, la desertificazione di interi settori produttivi, la guerra. La Thatcher è l’esempio a cui molti politici nostrani si sono ispirati per cercare, anche in Italia, di ripercorrere le stesse trame. In Gran Bretagna la lady di ferro ha dovuto distruggere il ruolo delle Trade Union per poter riuscire nel suo intento, in Italia Sacconi e la Fornero hanno operato con la piena complicità di Cgil, Cisl e Uil. In tutti e due i casi i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
La Unione Sindacale di Base auspica che, anche simbolicamente, con la morte della Thatcher debba considerarsi finito un ciclo che ha visto il capitale esercitare la lotta di classe nei confronti dei lavoratori e se ne tragga un segnale per la ripresa delle lotte e del conflitto da condurre con i sindacati non complici e non compromessi con gli interessi del capitale”.

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