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Turchia: uccisero manifestante, arrestati poliziotto e tre complici

Questa mattina, a sorpresa, sono scattate le manette per otto persone nell’ambito delle indagini sulla morte di Ali Ismail Korkmaz, il giovane manifestante di 19 anni che ha perso la vita il 2 giugno scorso nella città universitaria di Eskisehir dopo essere stato aggredito con bastoni e manganelli da un gruppo di uomini in borghese in una via laterale mentre scappava dalla cariche della polizia durante una manifestazione contro la repressione delle dimostrazioni antigovernative in corso in tutto il paese. 

L’Unità criminale della Gendarmeria turca, un corpo di Polizia interno all’Esercito, ha recuperato le immagini raccolte dalla telecamera a circuito chiuso di un panificio che si trova nella strada dove Korkmaz è stato picchiato selvaggiamente. Il video inchioda l’agente di polizia Mevlut e Ismail K., Ramazan K. e Mehmet, tre lavoratori del forno dove si trova la telecamera a circuito chiuso, scrive il quotidiano Milliyet sulla sua pagina web. Dopo aver visionato il video, la Procura di Eskisehir ha confermato l’arresto dei quattro aggressori che dovrebbero essere processati in tempi brevi. Le altre quattro persone fermate in mattinata sono state invece rilasciate perché ritenute estranee ai fatti.
La notizia che è stata ripresa da tutti i quotidiani e le televisioni turche rappresenta uno sviluppo del tutto inaspettato delle indagini sulla morte di Korkmaz. A inizio indagini i periti del tribunale di Eskisehir, infatti, avevano dichiarato che le immagini relative all’aggressione del giovane erano state “misteriosamente” cancellate dagli hard-disk di tutte le telecamere a circuito presenti nella zona, scatenando la rabbia e l’indignazione della famiglia della vittima e degli attivisti dei partiti e dei movimenti dell’opposizione.
Dall’inizio delle manifestazioni anti-governative il 28 maggio, nella repressione da parte della polizia e della gendarmeria delle manifestazioni popolari contro il governo liberal-islamista dell’Akp, sono morti sei manifestanti tra cui Ethem Sarisuluk, ucciso da un colpo di pistola sparatogli a bruciapelo alla testa da un poliziotto durante una dimostrazione 1 giugno. Il poliziotto colpevole è stato brevemente fermato e poi rilasciato dal tribunale, che gli ha riconosciuto la ‘legittima difesa’.

Ieri intanto i supporter della squadra di calcio di Istanbul del Fenerbahce hanno approfittato della partita giocata nelle metropoli sul Bosforo dalla loro squadra contro il team austriaco del Salisburgo (Champions League) per cantare slogan come “Taksim ovunque, resistenza ovunque” ed altri che inneggiano alla resistenza e alla mobilitazione contro Erdogan e l’Akp. 

                        

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