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Egitto. L’esercito attacca i manifestanti pro-Morsi. 15 morti

Sarebbero già rimaste uccise 15 persone nelle operazioni di sgombero dei presidi di sostenitori del deposto presidente egiziano, Mohamed Morsi, condotte stamani al Cairo dalle forze di sicurezza. Lo riferiscono alcuni testimoni, citati dall’emittente ‘al-Arabiya’.

Secondo la tv araba all news, si registrano scontri tra la polizia e i manifestanti pro Morsi nei pressi di piazza Rabaa Al-Adawiya, nella zona di Nasr City, dove si trova uno dei due sit-in più importantanti organizzati dai Fratelli Musulmani. Le forze di sicurezza hanno sparato lacrimogeni. Le immagini trasmesse dalla tv mostrano colonne di fumo levarsi dalla piazza, sorvolata da elicotteri militari.

Secondo ‘al-Arabiya’, dopo l’irruzione in piazza Rabaa al-Adawiya un’analoga operazione per disperdere i manifestanti pro Morsi scatterà a piazza al-Nahda, l’altro luogo dove si è concentrata la protesta dei Fratelli Musulmani che chiedono il reintegro di Morsi.

Nelle ore precedenti all’inizio del blitz, la polizia egiziana ha annunciato che non sarebbero stati arrestati i dimostranti che avessero lasciato volontariamente le piazza. Il ministero dell’Interno, con una nota, ha ammonito gli islamici a non usare donne e bambini come scudi umani durante le operazioni delle forze di sicurezza.

Alcuni residenti nelle zone del blitz hanno riferito che le strade intorno alle aree dei due sit-in sono bloccate. Le operazioni delle forze di sicurezza egiziane sono scattate dopo che ieri alcuni media egiziani, citando fonti delle guardie di Morsi, hanno riferito che il deposto presidente avrebbe minacciato lo sciopero della fame nel caso in cui le autorita’ ad interim avessero deciso di ricorrere alla forza per sgombrare i sit-in dei suoi sostenitori.

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