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Usa. Qui si infiltrano persino i liceali…

Dedicato a quanti continuano a seminare nel movimento la beata ingenuità…

 

Due polizioti statunitensi, giovanissimi, dall’aspetto “qualunque”, di fatto un ragazzo e una ragazza, sono stati infiltrati… in un liceo! Obiettivo? Scoprire la “rete” di quanti si facevano le canne. Risultato: 22 arresti tra i liceali di Riverside County, in California, età media 16-17 anni.

 

Ben sei mesi di contatto diretto con gli altri ignari studenti (in fondo, farsi le canne non richiede un’organizzazione “vigilante” contro il “potere”), il tempo di “entrare nel giro”, farsi conoscere e accettare da tutti, individuare chi e come faceva viaggiare l’hashisc, chi lo comprava e consumava, ecc. Tutto molto facile, senza problemi.

 

Il bello – o il brutto – è non si è trattato di una mega-operazione dei servizi segreti, con tanto di superspecialisti dell’infiltrazione. Semplicemente, il dirigente del commissariato locale, avvertito che in quella scuola “girava roba”, ha preso spunto da un film mai arrivato in Italia (21 Jump Street), in cui l’obiettivo era almeno più ambizioso: strocare delle gang giovanili alquanto pericolose. A Riverside, invece, si è strattato solo di una banale operazione da “polizia del costume”, simil-ayatollah.
Lo si capisce dal modo in cui è stata condotta la fase “operativa”: gli agenti sono entrati nelle classi durante le normali lezioni, invece di prenderli uno per uno in casa propria. Una “lezione supplementare”, da mandare a memoria anche involontariamente.

 

Figuriamoci cosa non sono capaci di fare contro una qualsiasi entità antagonista, di qualsiasi livello, indipendentemente dalla sua “pericolosità autopercepita” (in genere decisamente bassa, diciamocelo)…

 

 

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