E’ schizzata nuovamente verso l’alto la tensione nella Striscia di Gaza. Le Brigate del Martire Abu Ali Mustafa, braccio armato del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, e le Brigate Al-Quds, braccio armato del Movimento per il Jihad Islamico in Palestina, hanno rivendicato l’attacco con missili artigianali portato avanti come ritorsione alle recenti uccisioni di tre esponenti delle Brigate Al-Quds e uno del FPLP. L’esercito israeliano ha colpito 30 diversi obiettivi tra cui una base militare delle Brigate Al Quds. Le Brigate dei Martiri di Al Aqsa si sono unite al FPLP e al Jihad Islamico, mentre le Brigate Al Qassam non hanno ancora preso parte ad alcuna azione probabilmente per non essere accusate di aver rotto la tregua.
Le autorità militari israeliane hanno contato oltre 30 razzi (di cui 8 caduti in centri urbani ma senza feriti) lanciati dai guerriglieri palestinesi verso gli insediamenti israeliani limitrofi a Gaza. Il ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman ha dato corpo all’ipotesi secondo cui di fronte alla situazione “non c’è ormai altra scelta che rioccupare per intero la Striscia”. Le forti piogge che si stanno abbattendo sulla zona hanno però impedito finora raid aerei da parte di Israele. Il portavoce dell’esercito di Tel Aviv ha riferito alla stampa che L’esercito israeliano ha bombardato siti palestinesi al confine con Gaza con carri armati e artiglieria pesante. “Si tratta del peggiore attacco contro Israele dall’operazione Pilastro di Difesa”, ha commentato su twitter l’esercito israeliano, facendo riferimento all’ultima operazione vasta militare israeliana, quella che nel 2012 causo’ la morte di 177 palestinesi, per la gran parte civili e sei israeliani. Tre anni prima con l’operazione Piombo Fuso i morti palestinesi furono quasi dieci volte di più. Ma a Gaza i palestinesi, sia a ridosso del confine che sul mare, fanno i conti con uno stillicidio di morti e feriti quasi quotidiano da parte dei cecchini e delle motovedette israeliane.
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