Si tratta di un accordo che scongiura lo sciopero di migliaia di poliziotti federali consente di “svelenire il clima in vista della Coppa del mondo”. Lo ha descritto così Ailberto Carvalho, ministro per la Segreteria generale della presidenza del governo di Brasilia, dopo che i sindacati degli agenti hanno confermato di aver accettato aumenti salariali superiori al 15%. Secondo l’accordo, gli agenti riceveranno un aumento di stipendio del 12% da luglio, e un altro aumento del 3,8% nel mese di gennaio del 2015.
Il rischio di un’agitazione era apparso subito un problema per il governo in vista della Coppa del mondo di calcio, che comincerà il 12 giugno. Fenapef, il principale sindacato della polizia federale, ha sottolineato di non prevedere ora scioperi almeno fino alle elezioni politiche in programma a ottobre.
Potrebbero non essere altrettanto contenti tutti gli altri lavoratori, gli attivisti dei movimenti sociali – da quelli per la casa a quelli dei disoccupati, dai Sem Terra ai coordinamenti per il miglioramento della sanità, dell’istruzione e dei trasporti pubblici – che da parecchi mesi protestano senza risultati e senza che il governo abbia preso in considerazione le loro richieste.
A centinaia di migliaia sono scesi in piazza nelle scorse settimane per protestare contro la corruzione, la mancanza di riforme sociali e lo sperpero di importanti risorse pubbliche per la realizzazione di infrastrutture necessarie allo svolgimento dei mondiali di calcio ma che in buona parte rimarranno inutilizzate al termine della breve competizione. Nella repressione delle proteste popolari il governo ha usato la mano dura e sono stati molti gli episodi di brutalità da parte degli agenti nei confronti dei manifestanti. Come quello ripreso nel video che riproduciamo qui sotto.
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