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Madrid: proibito manifestare contro l’incoronazione di Felipe VI

La legge che rende effettiva l’abdicazione del re Juan Carlos ha ricevuto oggi il definitivo via libera del Senato spagnolo con 233 voti a favore, 5 contrari e 20 astenuti. Le tre proposte di veto, presentate dai partiti della sinistra Iu e Icv e dagli indipendentisti di Erc, sono state respinte ad ampia maggioranza dal resto della Camera Alta.

Per domani pomeriggio alle 18,00 è prevista la controfirma della legge, da parte dello stesso re Juan Carlos, come ultimo atto da capo dello Stato visto che l’abdicazione sarà effettiva dalla mezzanotte di domani, dopo la pubblicazione della legge sul Bollettino ufficiale. Contestualmente Felipe VI diventerà re e l’infanta Leonor principessa delle Asturie, come erede della corona dei Borbone.
Ed intanto in vista dell’incoronazione del nuovo sovrano spagnolo nel paese, ed in particolare nella capitale, è assolutamente vietato manifestare in quello che si configura come un vero e proprio stato d’emergenza.
La prefettura di Madrid ha già vietato due manifestazioni e due raduni convocati nella capitale per domani, in concomitanza con la proclamazione a re di Felipe VI, perché le proteste vengono ritenute “incompatibili con le misure di sicurezza disposte per la giornata”.
Una delle manifestazioni, che era stata convocata dal Coordinamento repubblicano di Madrid, dalle 12 alle 14 fra la Puerta del Sol e Plaza Neptuno, con lo slogan “Rivendicare la Repubblica davanti alla proclamazione del nuovo re”, è stata vietata perché “avrebbe interferito con il corteo reale”. In un comunicato il Coordinamento repubblicano ha naturalmente denunciato “la violazione del diritto di manifestazione” ed ha annunciato che mantiene la convocazione nonostante il divieto della prefettura, contro il quale ha presentato ieri un ricorso davanti al Tribunale superiore di giustizia di Madrid.
Non è stata autorizzata nemmeno la manifestazione indetta dalla “Piattaforma contro l’impunità del franchismo”, oltretutto risalente a prima della notizia dell’abdicazione di re Juan Carlos, per giovedì sera a Puerta del Sol. Le altre mobilitazioni proibite sono a Madrid quella convocata dalla Federación Regional de Enseñanza – i lavoratori della scuola – e dalle Comisiones Obreras da Plaza de Neptuno fino a Piazza Sevilla.
Raduni a favore del referendum sulla monarchia chiesti a gran voce dalle forze di sinistra e dai movimenti basco e catalano sono stati indetti in concomitanza con la proclamazione a re di Felipe VI in varie città fra le quali Pamplona e Barcellona, nei prossimi giorni. Nel capoluogo basco sono oltre 20 le organizzazioni che hanno convocato la manifestazione di domani alle 20 nella Plaza de Merindades; in un comunicato Paco Jimenez, della Giunta repubblicana di sinistra, spiega: «Non vogliamo un sistema di casta né di lignaggio, non vogliamo essere sudditi di nessuno, vogliamo essere cittadini liberi. Per questo chiediamo la fine della monarchia e l’apertura di un processo democratico dove la cittadinanza e i popoli dello Stato possano decidere il proprio futuro».

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1 Commento


  • pensieroso

    La repubblica delle banane… che conquista di civilta’

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