Ancora cariche violentissime ieri a Madrid contro alcune migliaia di manifestanti scesi in piazza per chiedere la liberazione dei 24 attivisti arrestati durante la battaglia campale che sabato sera ha fatto seguito ad una enorme mobilitazione che ha inondato il centro della capitale spagnola con più di un milione di persone.
Le cariche sono arrivate alle spalle, e stavolta non sono serviti neanche i consueti lanci di bottigliette di plastica o di petardi – innocui per gli agenti bardati di tutto punto ma sempre indicati come fattore scatenante della repressione di piazza, come era avvenuto sabato davanti alla sede del PP in Calle Genova – a giustificare la violenza dei reparti antisommossa contro gli inermi dimostranti.
La mobilitazione contro gli arresti, la repressione, la legislazione speciale che viola il diritto di manifestazione e di riunione e contro un autoritarismo sociale e politico sempre più marcato del governo di destra spagnolo, era iniziata alle 19 a Puerta del Sol. Non è mancata, negli slogan, negli striscioni e nei cartelli, la denuncia della brutale violenza usata dai poliziotti contro manifestanti buttati a terra e manganellati senza alcuna necessità. Numerosi sono i giovani – e non solo – feriti dalle palle di gomma sparate ad altezza d’uomo dai reparti antisommossa. Un manifestante ha perso un testicolo e un altro rischia di perdere un occhio. “Basta stato di polizia” “Libertà per i manifestanti arrestati” hanno gridato i manifestanti prima che il concentramento, intorno alle 21, si sciogliesse dopo l’intervento del sindacalista andaluso Diego Cañamero, uno dei promotori delle Marce della Dignità che sabato hanno portato a Madrid un no di massa alla troika, ai tagli e all’austerità.
Ma un centinaio di dimostranti ha deciso di non sciogliersi, e di trasformare il presidio in corteo, cominciando a sfilare per la Gran Via, bloccando il traffico finché all’altezza di Plaza de España i dimostranti sono stati aggrediti a freddo e alle spalle dagli uomini in divisa. Botte e inseguimenti nelle vie del centro di Madrid finché la caccia al manifestante non ha costretto i pochi superstiti a rinunciare e a tornarsene a casa.
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